recensione diGiovanni Dall'Orto
Ecco omo. La spiritosa autobiografia di Franco Grillini [2008]
È stata bravissima Laura Maragnani a fare di questa lunga intervista "senza veli" a Franco Grillini un testo godibile quanto un romanzo, permettendosi perfino di prendere un poco in giro l'intervistato (le ho chiesto se avesse fatto apposta a trasformare in un tormentone ricorrente la considerazione di Grillini: "ero un bambino biondo e bellissimo", e lei ridendo mi ha detto di sì).
Grillini come è noto non ha certo bisogno di essere costretto coi forconi a parlare di sé, e con la manforte, ma anche un poco l'argine, offerti dalla Maragnani, esce un racconto spiritoso, scoppiettante, ironico ma assolutamente serio.
Che parte dal soprendente e a tratti toccante racconto di un'infanzia vissuta in una famiglia povera e contadina del dopoguerra, fino al "riscatto" nello studio, alla militanza politica prima e alla militanza gay poi.
Grillini racconto con autoironia di quanto fatica abbia fatto a superare la sua "fase eterosessuale", sempre minacciata dall'amore platonico per un compagno di militanza post-sessantottina (nel Pdup), con il quale però i desideri non riuscirono mai a diventare realtà.
Ma una volta superato il blocco, Grillini si sveglia, e inizia a vivere i suoi amori e le sue avventure, di cui parla con una ciarliera spudoratezza che tutto sommato non guasta affatto, in qualcuno che si è battuto per anni per sostenere che la nostra vita privata ha delle ricadute politiche.
È vero che in commercio esiste un'altra intervista a Grillini edita poco tempo prima, ma mentre quell'altra era una chiacchierata (spiritosa) sull'attualità, questa è proprio una storia della sua vita, fino all'elezione a "omorevole" (l'intervista è stata conclusa prima della caduta del governo Prodi e delle nuove elezioni che nel 2008 hanno espulso tutti e quattro i rappresentanti LGBT dal Parlamento italiano).
Nonostante il tono volutamente leggero, il libro discute questioni della massima serietà (coming out, pacs, laicità, sessualità, amore, rapporto con la famiglia, monogamia... insomma, l'intero elenco dei problemi del mondo omosessuale), ed è al tempo stesso una storia (vista in "soggettiva") di tutta una fase del movimento, che comprende la nascita di Arcigay, del "Cassero" di Bologna, l'esplosione della crisi dell'aids (che Grillini definisce "una strage di Stato" e di cui parla a lungo).
E poi i primi rapporti coi politici (che all'epoca erano una novità assoluta, e non ancora la sola ragione d'essere dei dirigenti del movimento gay, ahimè); la prima elezione in Parlamento (e qui Grillini si scatena in un giro di pettegolezzi a 360°, irrefrenabile, ma senza fare nessun outing), e poi la difesa strenua delle ragioni della laicità in un rapporto sempre più difficile e conflittuale con una Chiesa sempre più prepotente e aggressiva, il World Pride romano del 2000, la prima proposta sui Pacs nel 2002, inizio della lunga battaglia-farsa sulla questioni delle Unioni civili conclusasi, com'è noto, in un nulla di fatto per via della pavidità della "sinistra" italiana.
Non manca neppure un capitoletto sulle relazioni erotiche, le preferenze e le storie dell'intervistato. Anche qui prevale l'autoironia, che compensa un certo compiacimento narcisello che a volte Franco fatica a tenere a freno.
In conclusione, direi che questo è un libro riuscito, che parla della nostra storia e delle nostre battaglie con un tono leggero e spiritoso, da fare invidia alla Litizzetto, quindi mai noioso o pedante.
Lo può leggere con godimento anche chi non ha il minimo interesse per la militanza, e magari sia interessato a Grillini solo in quanto personaggio mediatico visto in Tv.
Questa però è anche e al tempo stesso un'interessante testimonianza in prima persona di un protagonista, da decenni, della battaglia omosessuale nel nostro Paese, ed è quindi utile anche a chi alle questioni politiche sociali e culturali tuttora sul tappeto è invece interessato.