recensione diStefano Bolognini
Figli diversi: la nuova generazione
È in libreria la quinta edizione di Figli diversi, il libro di Paola e Giovanni Dall'Orto rinnovato e ampliato. Uno dei curatori ci spiega quali sono i cambiamenti essenziali.
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Incappai per caso in Figli diversi nel 1998, quando avevo vent'anni, e fu una rivelazione.
Oltre ad offrire un ABC sull'omosessualità, il testo sosteneva a chiare lettere ciò che negli ambienti gay solo pochi sussurravano: essere omosessuali felici è possibile.
Di più, il manuale che si rivolgeva ai giovani gay e ai loro familiari affermava che la visibilità non è una chimera, che il pregiudizio si può abbattere e che famiglia e amici ci possono accettare. Ma tra il dire e il fare...
Figli diversi, pur non spacciandosi per un ricettario infallibile, spiegava con semplicità come riuscire ad accettare e far accettare la nostra diversità. Decine di omosessuali ci erano riusciti, potevo riuscirci anch'io!
Mia madre lesse la parte per i genitori e non mi nascose incursioni anche nella sezione del testo dedicata ai figli gay.
La colpì rivivere la scoperta della mia omosessualità nelle parole di un'altra madre (Paola Dall'Orto presidente di Agedo, l'associazione dei genitori di omosessuali).
Grazie a Figli diversi eravamo meno soli.
Solo dieci anni fa vivere l'omosessualità era un po' più difficile: eravamo meno onnipresenti in Tv, l'agenda politica si disinteressava a noi e restavamo per lo più relegati all'omofobia spicciola di qualche documento cattolico.
Oggi molto è cambiato e per questo anche il manuale, che ha venduto oltre 10.000 copie, è stato aggiornato da me in collaborazione con l'amico Alessandro Galvani (segretario di Agedo).
Le ragioni profonde del cambiamento sociale che stiamo vivendo le lasciamo volentieri agli esperti. In Figli diversi offriamo alle nuove generazioni che usano Internet strumenti per usarlo al meglio e informazioni aggiornate sulle malattie a trasmissione sessuale. Loro non hanno mai visto la campagna per la lotta all'Aids con l'orrida aurea viola e il motto da brivido "Se lo conosci lo eviti".
I giovanissimi poi sono bombardati da messaggi decisamente contraddittori: da una parte ci sono I Fantastici cinque e dall'altra Papa Wojtyla... Raccapezzarsi può essere ancora difficile.
Abbiamo raccolto testimonianze dirette su omofobia, pregiudizio, accettazione, coming out per cercare di offrire una guida aggiornata al nostro mondo.
Non ci stupiscono più, è vero, ragazzini gay sicuri, dichiarati in casa (e magari fieri della loro verginità) ma, all'estremo opposto, restano ancora troppo incerti i dati sul comportamento suicidario dei giovani gay.
Anche i genitori sono cambiati, ma in maniera difforme. L'omofobia rimane forte nel cattolico Sud e nelle province.
I genitori di giovani gay in Figli diversi troveranno nuove testimonianze e stimoli per non affrontare come un dramma la diversità dei propri figli.
Questo manuale può essere utile anche a coloro che già vivono serenamente la propria omosessualità?
Alla comunità gay sembra essere sfuggito, nelle vecchie edizioni, un lungo capitolo interamente dedicato all'omofobia interiorizzata all'azione del Potere sull'omosessualità, che appare anche nel nuovo manuale.
Rileggendolo più volte, ripensavo a frasi che ascolto giornalmente: "L'omosessualità è una condizione di per sé infelice", "Non etichettiamoci", "Non voglio far parte del ghetto", "No ai travestiti al Pride", "Gli effeminati non mi piacciono".
Forse rileggere quel capitolo ci farebbe bene.