recensione diVari
Figli diversi (nuova edizione)
Recensione a cura di Roberto Mauri.
Esce la nuova edizione del manuale che dal 1991 ha aiutato centinaia di giovani italiani ad accettare la propria omosessualità ed ha permesso ai loro genitori ed educatori di non percepirli come mostri. Un documento che ognuno dovrebbe leggere. Perché l'omosessualità non è solo un affare degli altri.
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"Meglio saperti morto che gay". Questo è quello che molti ragazzi omosessuali, a qualunque latitudine, temono di sentirsi dire dai propri genitori davanti all'eventualità di un coming out domestico. Eppure dire ai propri genitori di essere persone omosessuali è un passaggio irrinunciabile e non attraversarlo è spesso frutto di enormi frustrazioni, angosce e dolori perfettamente inutili.
"Già ma chi sostiene il peso del silenzio che scenderà in cucina appena lo avrò detto?".
"Chi sarà capace di guardare ancora negli occhi la mamma che scoppierà in lacrime?".
"Chi calmerà le ire di papà che su questo figlio aveva riposto mille sogni e speranze?".
"Chi dirà loro che nonostante il loro figlio sia gay, nulla deve cambiare nella nostra relazione?".
Domande lecite, domande frequenti alle quali molti e molti ragazzi che si scoprono gay e che vogliono vivere apertamente e serenamente la loro omosessualità non trovano il coraggio di rispondere e preferiscono il silenzio. Peccato, perché vivere serenamente è un diritto di tutti e accettare l'omosessualità, (propria, di un figlio o di terzi), come un fatto del tutto naturale è possibile oltre che necessario.
Proprio per i ragazzi che non riescono ad accettare di essere gay, per i giovani che preferiscono vivere la propria omosessualità nascondendosi da parenti e amici eterosessuali, per i figli che non ce la fanno a guardarsi negli occhi e a trovare il coraggio di parlarne ai genitori, ma anche per i genitori e per gli educatori che non riescono a vivere serenamente l'omosessualità di un figlio o di un allievo è tornato in libreria Figli diversi, di Paola e Giovanni Dall'Orto.
In 232 pagine Paola Dall'Orto e suo figlio Giovanni ripercorrono la loro storia soffermandosi sugli aspetti più importanti che un ragazzo omosessuale e il genitore o l'educatore di un giovane gay devono avere il coraggio di guardare in faccia.
In questo volume, che le Edizioni Sonda hanno inserito nella collana "Manuali Educativi", si tenta di mettere a disposizione di tutti ogni strumento sufficiente a demostrificare il fenomeno e ad offrire ad ognuno, omosessuali, amici, educatori o parenti di giovani gay, degli spazi di serenità.
Nella sua prima parte, quella rivolta prevalentemente ai ragazzi, Giovanni Dall'Orto con la collaborazione di Stefano Bolognini, prova a rispondere a chi si chiede se essere gay sia una scelta, chi siano i gay e quanti sono.
Pian piano, anche grazie al fatto che gli autori danno del tu al lettore, si permette a chi lo legge di sentirsi più a proprio agio, si esce dalla logica della lezione e si entra più in una zona di confidenze, di consigli, di piccole provocazioni che spingono a riflettere e non vendono mai, in nessun momento, verità assolute.
E così, il giovane che cerca di capire se stesso, le sue pulsioni, la sua natura scopre che tanti hanno percorso il suo sentiero prima di lui e che tutti, proprio come lui, si sono rifiutati, rassegnati e solo più tardi sono riusciti ad accettarsi.
Nel volume nessuno fa sconti, si dice chiaro che il "nemico" è prima di tutto dentro di noi e che è proprio qui che serve snidarlo ed affrontarlo. Gli alibi cadono uno a uno fra le pagine di Figli diversi ed anche la presunzione che l'amore omosessuale, in quanto sterile, sia di serie B si frantuma in poche righe.
Circa la non procreatività del rapporto omosessuale, Giovanni Dall'Orto infatti precisa:
"Tutta la sessualità umana è non procreativa, salvo rare eccezioni. Eccezioni molto importanti perché hanno dato vita a te, a me, a tutti gli altri, ma numericamente insignificanti. Espresso sul totale degli atti sessuali compiuti in una vita il numero dei figli di una coppia media costituisce uno zero virgola zero zero qualcosa...".
E poi ancora, chi non ha sentito dire una volta o mille che l'amore gay sia per qualche misterioso motivo "contro natura"? Scemenze di questo genere riempiono le pagine di certi giornali e le bocche di non pochi pensatori i quali credono che la complementarietà del sesso maschile con quello femminile escluda ogni altro genere di contatto. Però,
"la conformazione e le dimensioni delle dita dei bambini piccoli - risponde loro Giovanni Dall'Orto - mostrano che esse sono fatte naturalmente per essere infilate nelle prese per la corrente. Impedirlo è perciò contro natura. La conformazione della mano mostra che è fatta per arrampicarsi sugli alberi e usarla per battere un testo su un computer è contro natura. La conformazione dei canini mostra che sono fatti per lacerare la carne, perciò usarli per addentare una carota è innaturale. La conformazione dei polmoni mostra che sono fatti per respirare aria pura, perciò fumare sigarette è contro natura".
Ineccepibile!
Ai ragazzi sul punto di entrare o appena entrati nell'universo gay Figli diversi oltre ad offrire validi strumenti per accettare ed amare se stessi, offre anche indicazioni per conoscere quello che la cultura omosessuale nostrana ha da offrire in termini di possibilità di lettura, di incontro, di scambi con altri gay. E poi, siccome il movimento gay non ha mai creduto che le malattie sessualmente trasmissibili fossero un affare trascurabile, con un linguaggio semplice ma precisissimo, il giovane lettore troverà fra l'altro informazioni sulla sifilide, la gonorrea, l'Aids e su come evitare di essere contagiati.
Paola Dall'Orto, da più di dieci anni presidente dell'"Agedo", l'Associazione dei Genitori e Amici di Omosessuali, indirizza il suo pensiero agli educatori e ai genitori dei ragazzi gay. Spiega loro, con la delicatezza di chi sa di accompagnare per mano qualcuno in un piccolo universo sconosciuto, quale sia stata la sua personale esperienza davanti all'omosessualità del figlio Giovanni, parla di intolleranza, cerca di scavare alle sue radici senza mai colpevolizzare il genitore-lettore.
Lo dice chiaro che non si può cambiare un figlio gay, che non bisogna credere agli apprendisti stregoni in grado di promettere guarigioni miracolose da una malattia che da decenni non è più considerata tale nemmeno dall'Oms.
Paola Dall'Orto sa che per certi genitori, accettare un figlio gay è un evento difficile e pesantissimo. Lo sa, lo sa benissimo. Ma lei che ci è passata in mezzo ha tutte le carte in regola per dire che riuscirci si può.
Porsi davanti all'omosessualità di qualcuno cui si vuole bene ed accettare che esista è l'unico modo per accettare che quel figlio, che tanto amiamo, esista per noi nella sua interezza.