recensione diGiovanni Dall'Orto
Turbamento [1984]. Un esercizio "camp" sul mondo gay romano.
Incredibile romanzo "a chiave", sbalorditivo esempio di camp sul camp.
Siamo di fronte a un omosessuale che parla di sé come fosse una donna che parla come un omosessuale, col risultato di mettere in scena senza mediazioni, alla fine di questo tortuoso giro di camuffamenti, un gruppo di omosessuali che "parlano da omosessuali".
La fauna gay d'una qualsiasi discoteca, con le sue gelosie, invidie, ripicche, jenate, diventa così romanzo.
Il quale ammiccando prende alla lettera il folclore camp, che si fa beffe dello stereotipo dell'omosessuale grazie al trucco di prenderlo troppo sul serio ed esibirlo esageratamente.
Ecco la chiave dei riconoscibilissimi scrittori, presentati per lo più come, chi più chi meno, gay: Ghisolfa (Alberto Arbasino), Olocausta (Pierpaolo Pasolini), Tommaseo (Giovanni Testori), Kavafis e Leopardi (Sandro Penna), Ranieri (Elio Pecora), e ancora Cugina Storta (Laura Betti), Virginia Woolf (Elsa Morante, che impietosamente Bellezza aveva soprannominato "Elsa Morente"), Douglas (l'attore e amico di Pasolini "Ninetto" Davoli), Maria (il teorico e militante gay Mario Mieli), Marchesi (il militante gay Massimo Consoli), Depisis (il pittore Gaetano Di Matteo), ed altri ancora...
Più che un romanzo è una colossale collezione di pettegolezzi. In buona parte, oltre tutto, veri.
Ecco un esempio di colloquio, quasi stenografico, che registra un botta-e-risposta camp:
Mi viene presentato, ed io subito dico, petulante, e inorridendo nell'ascoltarmi:
"Tu andresti benissimo per casa mia, ti affiderei un lavoro".
"Quale lavoro?", fa Ivan.
"La marchetta, no? Potresti fare qualcosa di diverso?".
"Gli angeli" [= omosessuali] "sono tutti cattivi!".
"Pardon, sono donna, e tu sei più angelo di tutti, all'aspetto lo sembri".
"Vado con le donne; con gli angeli ci vado solo per un fatto traumatico: sono stato violentato a cinque anni. Una volta risolto il trauma, smetterò di andarci".
"Oddio, il bambino sa anche di psicoanalisi?".
"Che vuoi dire? Vuoi che ti spacchi la faccia?".
"Faresti contento il mio masochismo!".
"Non m'importa, l'essenziale è vedere la tua bella faccia spaccata e sanguinante!".
"Ma su ragazzi", fa Felix, "Dio! non litigate" (pp. 75-76).
Nota: un saggio sulle opere a tema omosessuale di Dario Bellezza appare alle pp. 369-381 de L'eroe negato di Francesco Gnerre. Che però si astiene dal parlare di Turbamento, opera troppo "smodata", con il suo gioco al massacro misto al "gioco a chiave", per aspirare alle Storie della letteratura...