recensione diGiovanni Dall'Orto
Pasolini, una vita [1989]. Biografia un po' reticente sugli aspetti gay.
Questa è la terza o quarta biografia di Pasolini che leggo (senza contare Amado mio di Pasolini stesso): l'interesse, inevitabilmente, ne risente, anche perché non appaiono dati nuovi rispetto alle precedenti.
Questa biografia è comunque seriamente documentata (spesso di prima mano: il biografo è cugino di Pasolini) e tiene ampiamente conto dei giudizi critici espressi su Pasolini; inoltre ogni volta che può ricorre a testi autobiografici, citandoli.
Naldini è però molto discreto nel nominare le relazioni omosessuali di Pasolini, anche se non le censura... ma è evidente che in Italia l'affettività non è ancora considerata parte integrante della personalità e quindi della biografia di un personaggio (quando egli è gay: se invece si tratta di un etero, la presenza o meno di una moglie o musa ispiratrice è sviscerata nei dettagli!).
È evidente che Naldini sa molto più di quanto possa dire: si noti ad esempio il gioco di definire solo "T." il ragazzo amato da Pasolini in Friuli, che nelle lettere degli anni successivi appare poi, con nome e cognome, come Tonuti Spagnòl!
Ancora: di Giovanni ("Ninetto") Davoli non si dice mai che fosse amante di Pasolini (e fin qui, ok, va tutto bene, rispettiamo la privacy...), salvo poi sottolineare (pp. 360-362) quanto sia stato male Pasolini quando la sua relazione quasi decennale con Davoli finì (per il matrimonio di Davoli).
C'era bisogno di questi giochini?
Particolarmente striminzito è poi il resoconto della morte: per avere un'idea di quel che Naldini avrebbe potuto e voluto dire se non si fosse autocensurato (o se non fosse stato censurato) si veda il suo: Il treno del buon appetito.
Dal punto di vista omosessuale hanno insomma detto molto di più e più sinceramente Dario Bellezza ed Enzo Siciliano anche se, dal punto di vista della biografia, questa di Naldini è un'opera completa e approfondita.
Un vero difetto è infine la totale assenza di una parte iconografica, incomprensibile in una biografia di questo respiro.
Nota: questo libro ingloba il breve scritto: Nei campi del Friuli, Scheiwiller, Milano 1984.