recensione diGiovanni Dall'Orto
Occhi giovani, Gli. Racconti su un'Italia che fu [1948 e 1955]
Racconti, due dei quali a tema omosessuale: "Ragazzo di Trastevere" [già edito nel 1955] e "La notte blu del tram" [del 1948, ma inedito].
Si leggono entrambi con gusto.
Il primo racconto parla d'un giovane sottoproletario bello quanto senza remore, Otello, che si prostituisce in tutta "innocenza", pur essendo sposato, iniziando anche vere e proprie relazioni con ricchi omosessuali.
L'autore, oltre che sulla bellezza del giovanotto, ama indugiare sulla sua "naturale" assenza di scrupoli morali che, immagino, dal suo punto di vista doveva essere un pregio...
Il secondo racconto parla dell'iniziazione al sesso d'un ragazzino tredicenne, Eugenio, avvenuta su un tram ad opera d'uno sconosciuto. L'esperienza inattesa si rivela davvero "iniziatica", risvegliando emozioni profonde in Eugenio, che cercherà deliberatamente di ripeterla.
(In margine: per me che sono lontano mille miglia da quel tipo di approccio sessuale è stato interessante, quasi una documentazione antropologica, la descrizione di un'epoca [siamo nel 1948] in cui gli omosessuali usavano addirittura i mezzi di trasporto per i rapporti sessuali, che ovviamente in tal modo potevano essere solo rapidissimi, pericolosissimi, e soprattutto anonimi al massimo grado.
Ho conosciuto persone d'una certa età che mi hanno confermato che la descrizione di Patroni Griffi corrispondeva al vero).
Interessante anche il punto di vista sulla "seduzione" come meccanismo necessario per far prendere coscienza di sé all'adolescente (pre?) omosessuale.
Il seduttore di Eugenio è indubbiamente un "pedofilo", e tuttavia dal punto di vista del racconto Eugenio è turbato non dalla seduzione sessuale in sé, quanto dal fatto di non sapere nulla del partner, dal fatto di non poterci parlare, di non poterlo cercare per ripetere con lui l'esperienza. Lo sconosciuto lo ha sedotto, usato, e lasciato a se stesso con i suoi turbamenti e dubbi emotivi, e questo proprio in un momento in cui avrebbe avuto bisogno di non essere solo, di saperne di più di quel che era accaduto.
Qualche cenno all'omosessualità appare infine anche nel racconto "Un ospite di passaggio", del 1953.
Un'analisi critica dell'omosessualità nei racconti de Gli occhi giovani si legge alle pp. 235-240 de L'eroe negato di Francesco Gnerre.