recensione diGiovanni Dall'Orto
Belli & perversi. Vol. 2 di "Under 25", a cura di Piervittorio Tondelli
Dopo il successo di critica e di pubblico del primo volume di Under 25. Giovani blues, Tondelli era diventato sì un punto di riferimento per i giovani scrittori italiani, ma lo era diventato in modo particolarissimo per i giovani scrittori omosessuali. Risultato? Metà dei racconti qui antologizzati ha tema o personaggi omosessuali!
Vediamoli:
- "Darlin'" di Andrea Mancinelli è una scena tragica di coming out alla famiglia, ricalcata grevemente su Leavitt.
- "Tea Room" di F. Silbano (uno scrittore che a quanto mi è stato detto è poi morto giovanissimo di Aids) è un acerbo monologo di una banale melochecca, ricalcato senza soverchia originalità sull'Anonimo lombardo di Arbasino.
- Decisamente migliori, perché più maturi e letterariamente coerenti, i racconti di Giuseppe Borgia.
Il primo, "Bambini prodigio" presenta sprazzi di vita "pasoliniana" e turbamenti di alcuni adolescenti, alcuni dei quali "ragazzi di vita", borgatari marchettari.
Il secondo, "Vacanze in famiglia" racconta simpaticamente le sperimentazioni sessuali di due ragazzini, cugini. - "Emilio '87" di Andrea Demarchi, infine, presenta a più riprese la sofferente figura di Emilio, amico omosessuale dell'io narrante, che verrà punito e picchiato per la sua diversità.
La qualità di scrittura di questi racconti è tutto sommato mediocre, sia pure con sprazzi godibili; veramente interessante (ma questo è ovviamente un giudizio soggettivo) io trovo solo Giuseppe Borgia.
Certo, nel frattempo Demarchi ha fatto carriera, ma non è gay. E Mancinelli col tempo è diventato uno scrittore a tutto tondo... ma qui era giovanissimo e quindi quel tempo non era ancora venuto.