recensione diGiovanni Dall'Orto
Roma capovolta
Sequestrato pochi mesi dopo l'uscita, libro "scandalo" di cui si parlò e sussurrò per anni, in Italia "il"libro omosessuale per antonomasia per un decennio, questo romanzo appare oggi solo un malinconico, anche se spigliato, racconto degli amori e delle speranze d'un omosessuale anni Cinquanta, alla (vana) ricerca d'un uomo "vero" (cioè eterosessuale) che lo ami.
È un documento di costume estremamente interessante per ciò che rivela di una mentalità (spesso alienata e ipocrita) e di un modo di agire oggi al tramonto.
Il protagonista a tratti appare squallido e meschino, a tratti invece rivela tratti di coraggio e orgoglio ammirevoli: di questa mistura di grandezza e squallore, di coraggio e meschinità, era fatta la realtà omosessuale italiana di quegli anni.