libro
Frutti acerbi, I
sottotitolo | Lord Byron, gli amori & il sesso |
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autore | Paolo Patanè |
edizione | Venezia, Cicero, 2016 |
pagine | 196 |
lingua dell'edizione schedata | italiano |
genere | biografia,letteratura italiana |
temi | Byron George Gordon, storia, letteratura britannica, Giraud Niccolò, Edleston John, bisessualità, pederastia, Atene, Grand tour |
Le esperienze sessuali di Byron sono da sempre un aspetto di grande interesse, se non di vera e propria fascinazione, per quanti si accostano alla figura e all’opera del poeta. La sessualità è infatti uno dei tratti che più profondamente caratterizzano il mito byroniano, accentuando in particolare quell’alone di maledettismo che porta con sé dall’Ottocento. Essa inoltre fu tra i fattori determinanti del fallimento del matrimonio del poeta con Annabella Milbanke, nonché dello scandalo che ne derivò e dell’alone sulfureo e peccaminoso che per tutto l’Ottocento e molto del Novecento avvolse il nome di Byron. La forza particolare del secondo volume di Vincenzo Patanè su Byron, unico nel suo genere nel panorama editoriale italiano e con pochi concorrenti in altre lingue, sta nel fatto che guarda in primo luogo alle forme del desiderio e della sessualità omosociali e omosessuali, tanto più interessanti in quanto celate tra le pieghe di documenti biografici e testi letterari in cui si manifestano sempre in modi necessariamente obliqui. Pur non escludendo la componente dell’attrazione per le donne, il volume si concentra dunque in particolare su quella per gli uomini e sul ventaglio di questioni ad essa correlate, come la bisessualità, la clandestinità o i risvolti socio-culturali dei rapporti fra Byron e i maschi delle culture meridionali. Muovendosi tra la biografia e le opere di Byron, nonché per i meandri della leggenda byroniana fino alle sue propaggini più recenti e attuali, il libro di Patanè esplora con finezza una materia magmatica quale quella del desiderio e della sessualità nel contesto di una figura chiave della modernità delle culture occidentali post-ottocentesche.
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