Pride compilation

21 luglio 2005, "Pride", giugno 2005

Esce la prima raccolta di canzoni a tematica gay della storia della musica italiana sponsorizzata dal nostro giornale.
Con Platinette, Ivan Cattaneo, Aida Cooper, Alessandro Fullin, Dario Gay ed altri ancora.

Un pomeriggio di un anno e mezzo fa, parlando con Giovanni Dall'Orto, direttore di questo giornale, mi resi conto che avevamo una passione in comune. Nel corso degli anni avevamo entrambi raccolto brani di musica leggera italiana a tematica gay.
Inizialmente abbiamo cominciato a confrontare i nostri risultati, suggerendoci a vicenda questo o quel brano che mancava alla nostra collezione. Poi, un bel giorno, proposi a Giovanni di pubblicare un libro che trattasse l'argomento. Lui, da giornalista e scrittore, più esperto di me nel campo dell'editoria, incalzò dicendo che la vera novità sarebbe stata semmai un Cd che raccogliesse i brani più belli con, eventualmente, un libricino annesso.
Ecco qua: l'embrione della Pride compilation era stato concepito.
La gestazione non è stata roba da poco. Innanzitutto c'è da ricordare che una cosa del genere non ha precedenti, eccettuando la Gay rights compilation di Genny Random del 2002, che purtroppo però non ha avuto una distribuzione commerciale, o esperimenti come quello di Gay.tv, che però non contenevano canzoni a tematica omosessuale.
Come fare allora a trovare una casa discografica disposta a pubblicare una compilation così dichiaratamente gay? E, soprattutto, come farlo
con un budget come il nostro, cioè zero?
La fortuna ha voluto che incontrassimo il dj e produttore Andrea K ("il dj etero più amato dai gay") con più esperienza di noi in materia e, soprattutto, con i contatti giusti: una casa discografica coraggiosa, la Fresca records, disposta a produrre e distribuire il Cd. E un musicista, Daniele Caldarini, conosciuto soprattutto nell'ambiente folk, che collabora da diverso tempo con lui: suo è stato il compito di rifare le basi musicali, compito nel quale è riuscito spesso e volentieri con risultati migliori di quelli delle versioni originali.

E così questo progetto contronatura, nato dalla collaborazione, assolutamente improbabile, fra due gay dichiarati e due eterosessuali non pentiti, ha cominciato a prendere forma.
Per dare più freschezza al tutto abbiamo escogitato di fare delle cover per riproporre le canzoni, che in alcuni casi risalgono anche agli anni settanta, in una veste nuova.
È così iniziato il lavoro di scegliere e selezionare i brani, non solo in base alla bellezza della musica e del testo, ma cercando anche di evitare quelli che davano un'immagine negativa o totalmente infelice dell'omosessualità: gay siamo e gaia sia la compilation!

Insieme alla scelta delle canzoni abbiamo affrontato anche l'arduo compito di trovare gli interpreti. Diversi artisti, anche piuttosto famosi (che cogliamo l'occasione per ringraziare) si sono subito mostrati ben disposti a collaborare, anche se purtroppo alcuni, per impegni sopraggiunti, hanno poi dovuto rinunciare.
È importante sottolineare che tutti coloro che hanno collaborato a questa "pazza idea" lo hanno fatto a titolo gratuito, dal più conosciuto al debuttante. Questo dimostra che c'è ancora chi crede nella possibilità dei progetti culturali "di rottura", se vengono presentati con sufficiente serietà: volontariato e cultura non significano (o non dovrebbero significare) improvvisazione.

Ma entriamo nel dettaglio del Cd, traccia per traccia.
Piatto forte della compilation, per il suo carattere assurdo fino al surreale, è "L'elefante gay", cantato in origine da Erika Mannelli durante il concorso canoro per bambini "Ambrogino d'oro" del 1984.
Quando l'abbiamo sentita abbiamo pensato subito a Platinette, che ha accettato con entusiasmo la proposta. Dall'Orto in merito ha scritto:
"Nelle mani di Platinette, questo capolavoro del camp diverrà una terribile arma di distrazione di massa... col serio pericolo che il motivetto impazzi per tutte le discoteche italiane. Fermate
Platinette, prima che sia troppo tardi... per un after hour!". In effetti, l'interpretazione della "Plati" è semplicemente esilarante.

Pensato per l'occasione è un altro "piatto forte", "Pride is pride", un inedito cantato da Ivan Cattaneo, che lo ha creato per la stagione dei gay pride del 2005. Su una base dance molto allegra sono scanditi alcuni slogan tipici di una manifestazione gay. Ci auguriamo che diventi un inno di fierezza gradito anche nei locali da ballo della penisola.
Ivan, che vanta un repertorio ineguagliabile in quanto a tematica gay, è presente anche con un altro suo brano, "Polisex" del 1980, un inno alla "polisessualità", da lui ricantato e arrangiato per l'occasione.
Mauro Coruzzi, tolta la parrucca di Platinette, ha volutamente interpretato nei suoi panni reali, in maniera tenera ed emozionante, "Ti ricordo ancora" di Fabio Concato, ricordo di un amore infantile con un compagno di scuola.
Dario Gay (due festival di Sanremo e molti dischi al suo attivo), dopo un periodo di silenzio è tornato sulle scene con un nuovo e bellissimo brano, "Ti sposerò": una dichiarazione d'amore scritta al suo compagno Marco. Questa canzone è la prima sul tema dei Pacs mai prodotta in Italia.
Un'ulteriore presenza importante è quella di Aida Cooper, una delle più belle voci italiane, cantante blues dalla ricca discografia, nonché per anni corista di Loredana Bertè. A lei sono state affidate due canzoni a tematica femminile, "Hey bionda" di Gianna Nannini, che interpreta con una grinta incredibile, e "Io e Maria" di Paola Turci, resa con grande dolcezza e coinvolgimento.
Non poteva mancare "Andrea" di Fabrizio De André, con lo stile tipico delle ballate del cantautore genovese e un testo esplicitamente gay. Molti non se ne sono mai accorti, ma la canzone parla infatti del dolore di Andrea per la perdita del suo compagno, che è partito soldato ed è morto in guerra. Interpreta Sasà Di Donna, danzatore e coreografo con ottime doti di cantante.
Un altro debutto è quello di Leandro, studente di canto al centro di formazione arte e spettacolo Mas di Milano. A lui è stata affidata "Il patto", canzone di Gianni Bella incisa anche dalla sorella Marcella. Il brano è piuttosto famoso, ma anche qui solo in pochi si sono accorti del fatto che racconta di un ragazzo che si prostituisce per colmare il vuoto della solitudine e, parlando con Dio, gli promette di smettere se riuscirà a trovare l'amore di cui ha bisogno. Ottima l'interpretazione del giovane Leandro, dalla voce molto bella, tanto
da far risultare il brano uno dei più riusciti.
L'autore Gianni Bella è presente anche con "Lady Anima" cantata in originale da Marcella, che affronta il tema della bisessualità raccontando di un triangolo amoroso in cui nessuno sembra rimanere soddisfatto: "Tu innamorato di lei, io innamorata di te, lei innamorata di me". Ad eseguirla J. D. Vine, cantante rock che da anni collabora alle produzioni discografiche di Andrea K.
Antonino Inguì, ballerino, vocalist e drag man, (già conosciuto nel circuito gay con il nome d'arte di Toni T e con già alcune esperienze discografiche) interpreta "La ferrovia", un brano di Franco Simone. Pur non essendo un testo esplicitamente gay, parla della solitudine interiore di tutti coloro che in un bigotto ambiente di provincia si sentono diversi ed emarginati, e avvertono il desiderio di salire su un treno per fuggirsene via e vivere la loro sessualità in modo libero.
"Quel che si dice" è una vecchia e celebre canzone di Charles Aznavour, nata originariamente in francese e poi tradotta in italiano. Nel testo, un po' malinconico, un travestito racconta di tutta la solitudine che c'è sotto il trucco e la parrucca. La melodia è struggente ed è una delle più belle canzoni che affrontano questo tema. Il baritono comasco Carlo Cantoni dà al brano una sfumatura lirica, rendendolo ancora più emozionante e ricco di pathos.
Dopo la malinconia un po' di colore. Scoppiettanti come al solito, le Hostess di volo, il celebre trio di cabarettisti formato da Eraldo Moretto (La Cesira), Luca Magli ed Eros Grimaldi, fanno una divertentissima cover di "Luca" di Raffaella Carrà, dove potrete ascoltare anche un'improbabile imitazione di Amanda Lear.
Sulla scia del cabaret, e del gran successo che sta ottenendo con la sua partecipazione a Zelig, abbiamo fortemente voluto anche Alessandro Fullin. In questo Cd troverete il suo delirante monologo "L'invasione delle checche" per l'occasione recitato su una base musicale. Il risultato è esilarante.

Per finire: sono anni che con spirito pionieristico Genny Random si sta muovendo in campo musicale, andando alla scoperta di interpreti gay e di nuove canzoni a tematica, di cui spesso è autore. Gli spettava quindi di diritto un omaggio: sua è infatti la bonus track "Sei di Garbo", seguita dalla versione remix di "Pride is pride" con i vocalizzi di Aida Cooper.

Il risultato finale? Ne siamo rimasti noi stessi stupefatti: la compilation è davvero gradevole e, cosa non trascurabile, avrà un prezzo speciale.
Ci auguriamo che sia la prima di una lunga serie.
Che altro dirvi? Accattatavìlla!


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