recensione diGiovanni Dall'Orto
Due Vorkosigan, I [1994]. Qualche accenno sparso, ma di scarso rilievo
L'autrice si diverte a inserire ripetutamente allusioni omosessuali (tutte maschili) nel corso del romanzo, ma sempre in contesti marginali, tali da non avere mai un'influenza diretta sulla narrazione.
Si vedano le pp.:
- 65: allusione all'innamoramento del personaggio di Bel per Miles Vorkosigan, uno dei due protagonisti;
- 235: il conte Vortienne ha una guardia del corpo "che dà un significato molto intimo a questo titolo";
- 262-263: la contessa Vorkosigan, a dimostrazione della sua lucida capacità d'analisi con cui "scortica" chiunque le stia attorno, discute con lucidità e indifferenza delle tendenze omosessuali del marito;
- 407: allusione alla pratica di creare cloni di se stessi per farne i propri amanti;
- 410: il secondo protagonista, Mark, viene torturato. Per umiliarlo è riempito di violenti afrodisiaci e dato in pasto a un gruppo di energumeni assatanati;
- 481: Bel riesce finalmente a togliersi il desiderio di baciare Miles.