recensione diFabio Bazzoli
Tutta colpa di Tondelli. Truffa tondelliana
Su insistenza di Sciltian Gastaldi ho letto questo libro, che è un buon libro, anche divertente, ma non mi è piaciuto, e mi ha lasciato turbato.
Il motivo è sempre lo stesso: l'operazione sulle spoglie di Tondelli tesa a accreditare la sua eterosessualità e una (bislacca di per sé) scelta di fingersi gay per farsi "capro espiatorio".
Sciltian per primo mi ha parlato di questa cosa, e io caddi dalle nuvole. Poi ho letto Un ritratto a memoria di Andrea Demarchi ed ero con gli occhi fuori dalla testa.
Prima di qualsiasi spiegazione, mi ha detto Sciltian, devi leggere il libro di Pezzoli.
Fatto.
Questo libro è tutto concentrato nella descrizione di Massimo Canalini (il fondatore di Transeuropa) come un personaggio delirante dall'ego smisurato, che plagia i giovani scrittori scrivendone in gran parte i libri, tra l'altro scopiazzando.
Alla fine accenna anche all'operazione "Tondelli no-gay" come una trovata studiata a tavolino per attirare attenzione su Canalini stesso e la sua casa editrice.
Obiettivo del tutto fallito, direi, perché delle 7 monografie che costituirebbero il nucleo di questa operazione io (cioè una persona attenta all'editoria, lettore di Tondelli ecc. ecc.) vengo a sapere solo adesso, e anche su Anobii di queste sette ne esistono solo 2 in mezzo a una situazione molto, molto confusa.
Dopo la lettura di questo libro, continuo ad afferrare pochissimo del disegno generale.
Intravedo come una ferita profonda prodotta dal tentativo di manipolare la memoria di Tondelli, qualcosa che ha compromesso la produzione intellettuale di tutti coloro che l'hanno permessa, se non perpetrata.
Ma non ne comprendo le motivazioni.
Canalini può essere il pazzo scatenato che dice Pezzoli, ok. Ma Demarchi? Silvia Ballestra? Erico Brizzi?
Tutti plagiati da Canalini anche dopo anni che le loro strade si sono separate?
C'è qualcosa che non torna...