recensione diGiovanni Dall'Orto
Marte, colore di sangue [1966]. Se il "buono" del romanzo è gay, vien fatto fuori...
Romanzo di fantascienza, piuttosto cinico, ambientato in una colonia di criminali terrestri (comuni e politici) confinata a morire su Marte.
Il solo personaggio positivo, Mark, prova per il giovane Joshua una calorosa simpatia.
Per questo viene accusato di "sospetta omosessualità" e condannato a morire di freddo fuori dalla colonia.
Il tema appare alle pp. 53, 104-106 e 155-158.
Il romanzo risale al 1966, dunque questa è una trattazione dell'omosessualità piuttosto precoce, per gli standard del bigotissimo genere fantascientifico dell'epoca, ma l'audacia in qualche modo si "giustifica" con l'ambiente carcerario, dove notoriamente "quelli lì" abbondano, e ne fanno di tutti i colori.