recensione diGiovanni Dall'Orto
Due volte genitori (Agedo, 2008)
Il quadro di una famiglia italiana molto più dinamica, dialettica, e in evoluzione di quanto si pensi di solito, emerge ora da un video che ha chiesto ai genitori stessi cosa abbia significato per loro sapere dell'omosessualità di figli e figlie.
Due volte genitori, di Claudio Cipelletti, film-maker milanese, è stato prodotto da Agedo, l'associazione dei genitori e parenti di persone lgbt, avvalendosi della consulenza di Lucia Bonuccelli e di Francesco Pivetta. È il seguito e il complemento ideale di Nessuno uguale, il film girato dallo stesso regista per la stessa associazione dando la voce ai figli.
Questa volta la parola è invece ai genitori, in un film di 90 minuti che ha per protagonisti mamme e papà che han dovuto "diventare genitori per due volte", perché con la dichiarazione di omosessualità del figlio o della figlia il genitore deve riadattare il suo ruolo o ricominciare in una prospettiva nuova.
"Ho scoperto", spiega Cipelletti, "un universo inaspettato, complesso, di grande fragilità. Il primo pensiero, quando entrai in un gruppo di genitori che condividevano la loro storia dopo il coming out dei figli, fu che erano come noi: soli, emozionati, schiacciati dal giudizio della società, ma forse più smarriti".
In un'alternanza di accenti del nord e del sud (sono davvero molti, nel film, i genitori di gay che si raccontano), tra affetti, emozioni e paure, è raccontata una storia di sofferenza comune, ma che si è risolta con una crescita familiare che per alcuni di loro arriva alla partecipazione ai Gay pride, dove il carro di Agedo ogni anno è sommerso di ovazioni entusiastiche.
"È un concentrato di emozioni", spiega Rita De Santis, presidente di Agedo.
"Ci sono momenti forti, e fa riflettere. È un video splendido. L'ho mostrato a un padre che non ha figli omosessuali. È rimasto sconvolto e ha detto: 'Non avevo mai valutato lo sforzo e la volontà che ci vuole per portare alla luce affetti che non devono più essere nascosti'".
Questo video è davvero per tutti: per mamme e papà impensieriti dalla possibile omosessualità di un figlio, per amici e parenti che vogliono approfondire la realtà gay, per l'omosessuale visibile (perché è commuovente rivivere con gli occhi di altri il proprio coming out).
È poi un utile strumento per gli omosessuali ancora invisibili, perché nei fotogrammi del film si possono trovare il coraggio e utili strumenti per affrontare finalmente i propri affetti.
Anche perché, e lo dice nel video un padre di gay fra tanti:
"Siamo fortunati perché sappiamo dell'omosessualità dei nostri figli. Altri non sanno nulla e i figli credono di non poterlo dire. Quello di non sapere nulla dei figli per un genitore è un prezzo terribile da pagare".
Chissà, forse un'idea per il regalo per il prossimo Natale a questo punto potreste averla...