recensione diGiovanni Dall'Orto
Te amo (Rihanna, 2010)
Lo sfruttamento del tema lesbico per fini commerciali è antico quanto il mondo, e non s'è dovuto certo aspettare Rihanna per vederlo utilizzare nel campo dei videoclip (Madonna lo ha fatto a lungo, e molto tempo prima).
Eppure, pochi altri clips possono vantare quanto questo un uso altrettanto esteso e studiato a tavolino del lesbian chic per titillare e attrarre i consumatori.
A iniziare dal testo, che affronta apertamente e senza peli sulla lingua il corteggiamento lesbico d'una donna eterosessuale da parte d'una donna (che sarà spagnola o ispanica, visto che si esprime in spagnolo) che molto eterosessuale non pare proprio:
"Te amo, te amo", lei mi dice,
sento la sofferenza nella sua voce.
(...)
Ascolta, possiamo ballare, ma devi tenere a posto le mani,
puoi guardarmi per tutta la notte: mi muovo alla luce perché comprendo
che tutti abbiamo bisogno d'amore ed io non ne ho paura:
sento l'amore, però non lo sento a quel modo.Ma poi lei disse: "Te amo",
e poi mi mise le mani intorno alla vita,
io le dissi di no; lei gridava "te amo":
le dissi che non sarei fuggita, ma che mi lasciasse andare".
(Wow: non lo si può certo definire "reticente"!)
Quanto alle immagini: come in qualsiasi altro prodotto che usi il lesbian chic per vendere, anche qui le donne in campo sono belle da mozzare il fiato (la partner della cantante è la top model francese Laetitia Casta), giovani da fare invidia, ricche da far spavento (il clip è ambientato in... un castello francese), ed ovviamente false come un fiore di plastica.
Le due esibiscono un guardaroba degno di un defilé di haute couture, con abbondanza di tacchi a spillo, lingerie di pizzo nero, spacchi e centimetraggi di pelle nuda atti a rendere dritto ciò che era molle negli spettatori eterosessuali (maschi) assatanati.
Le fanciulle provvedono inoltre a strusciarsi di continuo su ogni pezzo d'arredamento a portata di tiro (con preferenza per mura e divani), e solo chi non abbia mai avuto una gatta in calore in giro per la casa non comprenderà da cosa possa essere causato un tale bizzarro comportamento.
Le immagini sono curate nei dettagli in modo spasmodico, ma è l'ossessione per gli status symbols a raggiungere livelli addirittura ridicoli (i personaggi del clip vanno in giro per il parco e per la casa seminudi, poi però all'improvviso spunta fuori un camino acceso, con fiammate alte a sufficienza per arrostirci un bue... e questo giusto per creare un poco di atmosfera!).
Per i più intellettuali fra noi, c'è perfino qualche metafora, come quando le due donne siedono ai capi opposti d'un lungo tavolo, nel mezzo del quale arde un fuoco che fa da barriera fra loro.
La canzone è di per sé riuscita, con un ritornello grazioso che ti rimane impresso, l'arrangiamento è estremamente curato, il suono è pulito fino alla leccataggine... E noi che in Italia non riusciamo a vedere trattato con rispetto il tema lgbt in un videoclip, non possiamo che essere stupiti per la spensieratezza e la leggerezza con cui Rihanna ha preso di petto (o di seno) il tema.
Tutti aspetti, questi, che raccomandano la visione di questo filmato.
Il solo dubbio che mi rimane è che la leggerezza del video mi pare eccessiva, come una bella scatola che dentro risulti vuota. Il risultato è infatti assolutamente indistinguibile da quella d'un filmato pubblicitario (ok, ok, anche un videoclip è un filmato pubblicitario, ma io intendevo dire "uno spot televisivo"), che inciampa deliberatamente in un luogo comune dietro l'altro allo scopo di far arrivare forte e chiaro un concetto a un pubblico di spettatori non propriamente geniali.
In questo contesto il lesbismo cos'è? Un altro prodotto fra i tanti? Una spezia per insaporire un hamburger? O forse una moda per donne ricche, annoiate, e senza nulla di meglio da fare?
Lo so, forse sono troppo severo.
Il clip è gradevole e non fa una grinza da nessuna parte. Ed io ho lottato per decenni affinché l'omosessualità diventasse un tema come mille altri, da trattare senza più nessuno scandalo o particolare attenzione, cioè con leggerezza e quasi spensieratezza.
...Ma allora perché vederla trattare con tanta leggerezza, e superficialità, come qui, mi dà così fastidio?
P.S. A dimostrazione del fatto che il lesbian chic non prende mai sul serio il proprio tema, di questa canzone, che è indubitabilmente a tema lesbico, esiste anche un videoclip in versione eterosessuale, con Justin Timberlake a subire le attenzioni erotiche della cantante...