recensione diGiovanni Dall'Orto
Domino dancing (Pet shop boys, 1988).
Nel 1988 il videoclip era ormai completamente sganciato dalle sue origini di filmatino promozionale di un'Lp, per diventare sempre più simile a un cortometraggio, sia pure cantato anziché recitato. Ed era ormai venduto (in videocassetta!) come prodotto autonomo.
Ormai nuovo mezzo di espressione artistica - sia pure sottoposto alle esigenze molto stringenti del marketing che lo finanziava - il clip aveva perso l'abitudine di rendere per immagini, frase per frase, il testo della canzone sottostante, per lanciarsi a raccontare storie autonome. Queste storie potevano non avere alcun rapporto con il testo cantato. A volte con risultati penosi (quando il regista faceva violenza alla canzone) e volte invece con risultati interessanti.
Come nel caso di questo "Domino dancing" dei Pet shop boys, nel quale le immagini raccontano una storia che non ha nulla a che vedere col testo (la "danza del domino" sarebbe una metafora dei rapporti sessuali casuali), che peraltro non parla in alcun modo d'omosessualità.
Il video racconta infatti la rivalità amorosa fra due bellissimi adolescenti latinos di Portorico, che dal modo che hanno di relazionarsi sembrano amici o fratelli, per una ragazza anche lei bellissima, che da parte sua sembra disposta a farsi corteggiare con equanimità da entrambi.
Ebbene: nonostante il coming out di Neil Tennant risalga solo al 1994, il duo nel 1988 aveva già iniziato a flirtare (anche a fini promozionali: nel marketing l'importante è far parlare di sé!) con la notizia della possibile omosessualità di uno di loro, o di tutti e due.
"Domino dancing" fa però qualcosa di più che flirtare, e prende il toro gay per le corna, gettandosi in un omoerotismo alla Bruce Weber che la storiellina eterosessuale che funge da facciata ufficiale per il clip non riesce assolutamente a celare.
In Rete è difficoltoso trovar oggi traccia di tutto quanto è avvenuto prima degli anni Novanta, e così il dibattito che suscitò questo video (che si svolse su carta, non in Rete) è difficile da documentare, ora. Ma ricordo perfettamente che l'attenzione amorosa, e golosa, dedicata ai corpi dei due ragazzi, fece discutere, specie nella scena finale di lotta (a torso nudo, sulla riva del mare, al rallentatore...) che somiglia più a una schermaglia amorosa o a una danza di corteggiamento che a una rissa fra rivali in amore.
La cosa fece un certo scandalo: si disse allora (però io oggi non saprei documentarlo) che la trasmissione in tv di questo clip fosse stata addirittura proibita in Messico per i suoi contenuti sfacciatamente omoerotici. Qualcuno insinuò addirittura che l'inizio del calo delle fortune dei Pet Shop Boys negli Usa sia stato causato da un video così sfacciatamente incompatibile con la sanità morale degli statunitensi (come no! E Babbo Natale è mio zio!).
Oggi ovviamente vediamo con occhi diversi questo video: la nudità maschile è stata ormai sdoganata dalle riviste e dalle pubblicità di moda, e dopo il Grande Fratello nessuna tv evita più un torso nudo maschile per paura di perdere spettatori.
Resta il fatto che questo clip fu pioniere nello "sdoganamento" d'una sensibilità e d'un occhio gay nel campo dei videoclip, e che la sua qualità era tale che a vent'anni di distanza ne è stata riproposta una "versione estesa" e rimixata.