recensione diGiovanni Dall'Orto
I feel love & Johnny remember me (Marc Almond & Bronski Beat, 1985)
Nel 1985 mettere assieme i Bronski beat e Marc Almond in un clip significava superare qualsiasi livello di guardia del tasso di frociaggine, quale oggi non si riuscirebbe a raggiungere neppure un consort di musica rinascimentale con strumenti originali. Equivaleva, per fare un paragone col 2010, a un clip con Madonna e Lady Gaga assieme.
Perché se la fama dei Bronski Beat e di Marc Almond è stata meteorica (anche se più nel primo caso che nel secondo), si trattò di fama a livello mondiale, ai vertici delle classifiche.
Ebbene, prendete questi due ingredienti, metteteli assieme, mescolateli ed avrete... eeeh? Una schifezza come questo video?
Da non credere! Ancora una voltal'omosessualità ha provocato infarti a catena fra produttori e registi.
Qui abbiamo un medley di non meno di quattro canzoni, fra le quali la canzone-simbolo della disco-music degli anni Settanta, "I feel love" di Donna Summer. Un brano-culto per i gay di qualche decennio fa.
Si tratta d'una canzone d'amore, in origine cantata da una donna, e qui ripresa da un gruppo di quattro persone, tutte rigorosamente maschietti.
Il regista avrebbe potuto fare buon viso a cattivo (per lui) gioco, e premere sul pedale del camp, dando a tutto l'insieme un aspetto surreale, per disinnescare un poco (se ci teneva tanto a farlo) il messaggio eversivo di quest'accoppiata di regine. E invece è riuscito soltanto a finire in pieno kitsch (che non è più a buon mercato del camp, è solo più di cattivo gusto e basta) con scenografie da teatrino da liceo di provincia, e guai poi a fare intravedere una minima scintilla di (omo)erotismo!
E però... come fare a non deludere i fans gay?
Idea! Mettiamo situazioni allusive a storia d'amore fra uomini, ma senza fare capire che sono storie d'amore: saranno gli spettatori a colmare i vuoti... se proprio ci terranno a farlo.
Ecco dunque un surfista, un torero (che richiama l'LP Torment and toreros di Marc Almond), un motociclista e un automobilista interagire (in moto totalmente innocuo) volta per volta con le quattro persone presenti in studio. Ma allo scopo di non far venire strane idee a nessuno, il filmato è girato in modo tale che le immagini risultino accelerate, con effetto da comica di "Ridolini" che butta tutto sul ridere.
Alla fine, a furia di prendere precauzioni e mettere le mani avanti, il risultato è un papocchio. Come ho detto, si cerca di essere camp e si riesce solo ad essere kitsch. Si cerca di essere allusivi, e si risulta solo inconcludenti. Si cerca di contentate tutti, e non credo proprio che l'obiettivo sia stato raggiunto. E così via.
Insomma, siamo di fronte ad una colossale occasione mancata, e ad un'impostazione clamorosamente sbagliata.
E dire che questo medley è una delle cose più elettrizzanti e ipnotiche mai prodotte da questi musicisti e cantanti.
Quindi gli ingredienti per creare un capolavoro che entrasse nell'olimpo dell'immaginario collettivo gay a fianco di Pink Narcissus e magari Sebastiane, volendo, c'erano tutti. Non sono stati sfruttati, perché farlo avrebbe implicato trattare l'omosessualità come un non-problema.
Cosa che in quegli anni, come dimostrano alcuni filmati dell'epoca, era già possibile fare. Ma non si è voluto farlo.
Peccato, peccato e peccato.