recensione diGiovanni Dall'Orto
Point G. [Gaël, 2010]
Questa volta il nuovo video che Jodel Saint-Marc ha realizzato per Gaël, per la canzone "Point G." (G come Gaël, come punto dell'orgasmo femminile, e come Gay) si rivela per i miei gusti un po' troppo eccessivamente eccessivo.
La vicenda del clip è semplice: un signor G. (il cantante) invita due coppie (etero) di amici a cena. Inizia a cantare per loro, e a un certo punto fa scivolare la performance in un palese tentativo di trasformare la cena in un'orgia a cinque.
Due dei suoi ospiti (un uomo e una donna) appaiano affascinati dalla prospettiva, mentre i loro rispetti partner, scandalizzati, abbandonano la casa.
Dopo un congruo numero di fotogrammi tesi a farci comprendere, senza mostrarcelo, che il trio sta adempiendo al suo desiderio, inizia ad apparire sangue fra le mani del signor G., che alla fine sarà ripreso di spalle mentre osserva i corpi distesi (morti, o solo esausti dal piacere per quanto un po' strapazzatini?) dei suoi partner.
Ma nel fotogramma finale la mano della donna che se n'era andata lo afferra con violenza da dietro. Vendetta, o intimazione a fare a lei quello che era stata fatto agli altri? Chissà...
A differenza di quanto avviene nel precedente video Jesus is gay, che nonostante la demenzialità del testo ha una sua coerenza narrativa, qui la decisione di scandalizzare per il gusto di scandalizzare è piuttosto scontata, e non costituisce una sorpresa per nessuno. Voglio dire, tutti i video di Saint-Marc si concludono ormai con situazioni sadomaso, quindi era il minimo che potessimo aspettarci. Un artista dovrebbe evitare di ripetersi troppo...
La canzone, come migliaia di prodotti dello stesso tipo, è decisamente gradevole, pur senza essere destinata a lasciare una traccia nella storia della musica occidentale: si ascolta con piacere, e si dimentica senza dispiacere.
Si poteva fare di più...