recensione diGiovanni Dall'Orto
Protomorfi, I. Quando l'alieno si dà al sesso gay.
Romanzo di fantascienza, che ha per protagonisti due mutaforma, uno "buono" ed uno "cattivo".
A p. 52 l'alieno "buono" (che ha il corpo di un adolescente) è ricoverato in un manicomio, per i suoi comportamenti inadeguati e pericolosi, e qui viene violentato ripetutamente dagli altri internati.
Alle pp. 118-120 è descritta la divertente scena di progressiva seduzione operata, nel 1948, da un giovane liceale, che l'alieno "buono" è andato a conoscere di persona nel suo paesino pettegolo, per assumerne l'identità (senza ucciderlo), in modo da potersi iscrivere all'università.
I due ragazzi finiscono a letto assieme.
Alle pp. 145-146 è l'alieno "cattivo" ad usare la prostituzione omosessuale per fare carriera a Washington nel 1974. Non che un alieno possa essere "omo" od eterosessuale, ma il cattivone ha scoperto che la prostituzione sotto sembianze maschili gli rende molto di più di più rispetto a quella sotto sembianze femminili, oltre a permettergli di ricattare personaggi importanti (e se si ribellano, li ammazza, il che è un divertimento in più).
A p. 29, infine, si accenna al fatto che il sergente Tulip Carson è "in corso di trasferimento a reparto di sesso opposto", ma la cosa non ha rilievo ai fini dello sviluppo della vicenda.
Ho recensito il libro in quanto tale su Anobii.