recensione diGiovanni Dall'Orto
Sogno del vuoto. Ovvero: l'omosessualità del futuro è orgiastica.
Personalmente ho trovato bello ma decisamente prolisso questo romanzone di 572 pagine, che oltre tutto è la continuazione di un altro non tradotto in Italia, nonché il primo di una serie di tre... L'autore per i miei gusti si prende un po' tropo sul serio, e non riesce a tenere in aria tutte le palle che lancia.
Dal lato dei pregi trovo però che sappia costruire personaggi graziosi e ben riusciti, e fra costoro anche alcuni che sono coinvolti in bizzarre situazioni omosessuali, ormai descritte senza più alcuna esecrazione, anzi usate quasi fossero un componente standard che i lettori si aspettano dalla saga. Per essi si veda alle pp.
- 443-445, un divertente "matrimonio a quattro" fra il protagonista Oscar e tre partner, fra cui "Jerasal, che era il più giovane dei suoi tre partner, <che> aveva vent'anni scarsi. Il che, sospettava, faceva di lui il peggiore Delinquente Fetente della galassia" (p. 443);
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459-463 un'intraprendente imprenditrice immobiliare, Araminta, è sul punto di concludere un accordo matrimoniale con un potente affarista, accettando di entrare nel suo harem (cosa che prevede prestazioni lesbiche per eccitare il marito-padrone) in cambio di appoggio economico ed "entrature" prima del previsto divorzio. Per fortuna ci ripensa per tempo, ma non prima che l'autore abbia descritto il funzionamento... pratico dell'harem stesso. Classica operazione di titillamento del lettore eterosessuale: svolgimento di routine, da confezionatore di bestsellers che versa gli ingredienti perché deve farlo, e non perché la cosa sia utile ai fini della vicenda (la quale al contrario ne esce appesantita e interrotta nel suo svolgimento);
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528-529, di nuovo Oscar, ora in missione specialissima "a bordo di una piccola astronave con tre uomini in forma strabiliante, che probabilmente sarebbero stati onorati di andare a letto con lui", presentati uno per uno.
Oltre a queste parti segnalo la divertente invenzione della "mente multipla", formata da un individuo che si è clonato più volte in diversi corpi, tutti in contatto telepatico fra loro grazie ad un non meglio specificato "campo gaiano". Araminta ha una relazione con loro, e sceglie di volta in volta quali e quanti corpi coinvolgere nelle sue nottate agitate.
Nota: Ho pubblicato una recensione relativa al romanzo in quanto tale su Anobii, qui.