recensione diGiovanni Dall'Orto
Sesso senza complessi di colpa [1958]. Eccezion fatta per i froci, ovvio...
In barba al titolo, questo è un ottimo esempio di tutto il filone nutritissimo di libri che, prima della nascita del movimento gay, trattava gli omosessuali come puri e semplici psicopatici.
Ed il bello è che questo libro venne acclamato per le sue posizioni "liberali"! Ma fino a che non furono di retti interessati a pretenderla, la "liberalità" non prendeva neppure in considerazione gli omosessuali.
In quest'opera Ellis riprende (spesso parola per parola) le tesi principali del suo precedente volume, Arte e scienza dell'amore, ma in versione condensata.
Da un lato:
"chiunque pratichi esclusivamente ed obbligatoriamente una sola forma di sessualità - come ad esempio l'omosessualità - si comporta chiaramente in maniera illogica, irrazionale, infantile, fissata, feticista, inflessibile o rigida, ed è quindi anormale o neurotico" (p. 92).
Gli omosessuali esclusivi sono infatti:
"sessualmente anormali o deviati... perché sono, consciamente o no, spaventati all'idea di tentare sfoghi eterosessuali, perché tendono ad essere impotenti nei rapporti eterosessuali e perché restano obbligatoriamente ed ossessivamente omosessuali" (p. 94).
Dunque, logicamente, lo stesso si potrà dire degli eterosessuali che rifiutano i rapporti omosessuali, giusto?
"Naturalmente no. Una ragionevole restrizione o incanalamento dei nostri appetiti sessuali è auspicabile (sic!), specie in una cultura come la nostra, che conduce un'attiva propaganda contro taluni atti sessuali" (p. 95).
Quindi i nevrotici sono solo gli omosessuali.
Quod erat demonstrandum.