recensione diGiovanni Dall'Orto
Ernesto. Un'iniziazione omosessuale [ca. 1953]
Unanimemente ritenuto come uno dei più bei romanzi omosessuali di autore italiano del secolo appena trascorso, descrive con delicatezza poetica le esperienze del giovane Ernesto (che è in parte lo stesso Saba) ed i suoi rapporti con altri uomini, il denaro, una prostituta, la madre...
Rapporti che nel caso degli altri uomini e della prostituta costituiscono anche la sua iniziazione sessuale, ed il modo in cui sono descritti (naturale e castissimo ma non reticente) è di stupefacente forza poetica, accentuata dall'uso del dolce dialetto veneto-triestino.
(E si noti che questa prima edizione differisce da quella attualmente in commercio per il fatto che la componente dialettale fu attenuata prima della pubblicazione dalla figlia di Saba e curatrice, Linuccia).
Quest'opera, nella quale Saba veniva finalmente a patti (per lo meno letterariamente, dato che le sue scappatelle omosessuali, moglie o non moglie, le aveva sempre avute) fu da lui stesso ritenuta troppo rivelatrice, e quindi condannata a restare in un cassetto, incompiuta, fino alla sua morte.
Da questo romanzo è stato tratto un film con lo stesso titolo.
Un estratto (la seduzione di Ernesto da parte di un facchino che lavora per il suo stesso datore di lavoro) è online qui. Un riassunto della trama è qui.