recensione diGiovanni Dall'Orto
Mistero per Rodolfo Valentino? Parliamo semmai di reticenza [1995]
Biografia romanzata di Rodolfo Valentino, resa assai buffa dalla paura che ha l'autore di pronunciare le terribili parole: "Valentino era omosessuale"... salvo poi far piombare dal cielo senza nessuna speigazione avventure gay adolescenziali (con un certo Salvatore Giolitti) e non, periodi di prostituzione e perfino una relazione duratura con l'attore Norman Kerry (alias Arnold Kaiser, 1897-1964), che lo prese sotto la sua ala (e qualcosa di più) e gli aprì le porte del cinema (e non solo quello): si vedano sulla loro relazione le pp. 16, 30, 34-35, 40, 51-52, 56-60, 62-65, 67, 69, 107.
L'omosessualità di Valentino è in questo modo ridotta a dettaglio scabroso e pruriginoso, anziché restare un dato di fatto da valutare assieme agli altri per capire le sue scelte e la sua vita.
Non è comunque taciuta almeno l'omosessualità di altri personaggi di Hollywood: Ramon Novarro, Alla Nazimova, Jean Acker (volgarissima la descrizione della "prima notte di nozze" di Valentino con lei).
Purtroppo particolari di pura fantasia (come la morte di Valentino per omicidio...) sono mischiati a dati che sono frutto di seria ricerca, guastando così un lavoro che non può più pretendere d'essere una vera biografia, senza per questo riuscire ad essere un vero romanzo.
Pantaleo ha palesemente parlato con qualcuno (probabilmente nel paese natale) che "sa", che conosce i pettegolezzi tramandati di generazione in generazione, ma che al tempo stesso - presumo - gli ha imposto di non "disonorare" la memoria dell'attore.
Questo spiega il tono di tutto il "romanzo", che è quello tipico di chi sa ma non può dire, però allude, però non afferma, però non vuol tacere, però... E questo nel 1995, mica nel 1945... Mah.
Peccato: una splendida occasione ed un ottimo lavoro guastati.
Nota: assai utile l'appendice di fotografie.