recensione diGiovanni Dall'Orto
Poesie erotiche ed amorose [1948]
Anche queste composizione poetiche di Genet, come gran parte della sua opera, hanno come ambientazione privilegiata il carcere.
Ma la vera "sorpresa" non è tanto questa scelta (nel 2008 ne abbiamo viste di cose che nel 1948 potevano anche essere scioccanti ma oggi non lo sono più...), quanto il modo inusuale in cui la sua poesia omosessuale riesce ad essere tanto forte nella descrizione erotica e nelle fantasie al limite del masochismo quanto delicata in quella dei sentimenti.
Nella raccolta appaiono veri "classici" come "Le condamné à mort" ("Il condannato a morte", del 1942: rievocazione erotizzata della bellezza brutale e maschia dell'assassino Maurice Pilorge, giustiziato nel 1939); "Marche funèbre"; ("Marcia funebre"); "La galère"; "La parade"; "Le pêcheur du Suquet" ["Il pescatore del Suquet", del 1946, una lunga e bellissima poesia d'amore dedicata a un carcerato diciottenne, Lucien Sénémaud, qui idealizzato come pescatore sulla spiaggia (anche se la poesia fu scritta in carcere!).
Infine, "Un chant d'amour", ("Un canto d'amore", edito nel 1948), sempre per Sénémaud, il quale sarebbe poi stato nel 1950 uno dei protagonisti del "classico" del cinema gay che ha lo stesso titolo di questa poesia, nonché il "Dialogue de la lune et du soleil". ("Dialogo fra la luna e il sole").
Molto peculiare la forte erotizzazione del carcere e della virilità brutale e violenta, anche criminale.