recensione diGiovanni Dall'Orto
Cinema gay, l'ennesimo genere [2003]
Conosco personalmente l'autore di questo libro per averci lavorato insieme, e mi ha sorpreso non riconoscere in quest'opera le qualità di precisione e puntualità che me lo hanno fatto apprezzare.
Sospetto quindi che questo volumetto abbia pagato lo scotto di un editing frettoloso e approssimativo, come rivela il dettaglio ineffabile dell'indice dei film ...privo dei numeri di pagina. Un sospetto ulteriormente confermato dalla presenza di qualche refuso di troppo.
La mancanza di editing si lamenta soprattutto laddove l'autore passa nel suo discorso da un film all'altro (cosa che avviene di continuo), senza che ci sia neppure un banale acapo per avvisarne il lettore, col risultato che l'effetto finale è di un pastone in cui tutto è appiccicato a tutto. Ma ci voleva tanto ad aggiungere qualche miserabile acapo?
L'insieme del confezionamento dà insomma un'immagine raffazzonata, che viene però, fortunatamente, smentita dall'acribia e dalla passione con cui Schinardi ha messo assieme questo volume.
Che al di là del titolo, è fondamentalmente una raccolta di schede critiche di decine e decine di film a tematica glbt, ciascuna corredata di un chiaro riassunto della trama e di un breve parere critico, sempre molto opportuno e attendibile.
Si tratta quindi, al di là dei limiti che descrivevo sopra, di un utile repertorio, molto maneggevole ed agevole da consultare. Che si può leggere anche per capitoli, dato che l'autore ha suddiviso la materia in grandi aree tematiche, sia pure alquanto eterogenee (si salta dal thriller al melodramma, dal cinema italiano a François Ozon...).
Viste le manchevolezze dell'organizzazione del libro (nel quale a tratti il carattere di raccolta di "schede" di recensioni di film prevale pesantemente sulla trattazione saggistica che, almeno a giudicare dal titolo, ci si poteva forse aspettare), forse l'editore avrebbe dovuto avere la saggezza di presentare esattamente questo: un catalogo in ordine alfabetico dei più interessanti film lgbt, scelti e commentati da Schinardi. Il risultato ne avrebbe guadagnato in chiarezza e leggibilità.
Anche il titolo del volume è fuorviante, dato che sembra promettere una risposta qualsivoglia alla questione disputatissima: "Esiste un cinema gay?". Schinardi si limita invece, nelle pagine iniziali, a rispondere che a suo parere esiste, e passa oltre. Ma una persona con le sue capacità e conoscenza avrebbe potuto dire cose importanti, per cercare di spiegare perché da trent'anni il mondo gay affermi che lo sguardo gay nel cinema esiste (non a caso fa i festival lgbt, ai quali del resto Schinardi dedica un capitolo), mentre l'intero establishment del cinema si ribella come un sol omofobo a questa "terrificante" ipotesi. Oltre tutto, nel libro, non è agevole per un lettore non specialista distinguere i confini tra "cinema gay" e semplice "cinema con personaggi lgbt".
Il mio parere sul libro è in conclusione che si tratta di un'opera utile e dilettevole, ma organizzata in modo non all'altezza della densità del contenuto che propone.
I giudizi di Schinardi mi paiono sicuri, senza la puzza al naso e la snobberia infinita che caratterizza di solito i critici cinematografici, che se vedono che un film piace al pubblico lo stroncano per riflesso condizionato.
Questo è un testo che si può leggere, oltre che per conoscere il cinema gay più recente, anche per usarlo come catalogo commentato e guidato dei film lgbt.
Peccato quindi per la "sbadataggine" di non mettere il numero di pagina nell'indice dei titoli...