Il collezionista di francobolli. L'evoluzione della vita narrata in due vite.

19 luglio 2008

Ecco finalmente un narratore che è capace di narrare, e non solo di giocare a incastonare criptici riferimenti ad altri libri che a loro volta parlano solo di altri libri, come purtroppo è sempre più frequente nei romanzi a tematica gay "di qualità".

Il collezionista di francobolli si basa infatti sul racconto, in gran parte narrato con la tecnica del flashback (e talvolta anche di curiosi flashback dei flashback precedenti), dell'amicizia fra un anziano omosessuale di un paesino scandinavo, Samuel, ed un bambino undicenne, Martin, che nell'età adulta sarà anche lui omosessuale.

Li tiene assieme la comune passione per i francobolli e l'entomologia, ma anche e soprattutto il desiderio del più anziano (che ha intuito il destino del bambino) di avere una funzione ispiratrice, educatrice, in modo da aiutare il bambino ad avere un destino migliore di quello toccato a lui.

Lindquist mette infatti in scena questi due personaggi non per ammannirci la solita storia pedofila (nonostante la madre del ragazzo a un certo punto, e comprensibilmente, tema che proprio di questo si tratti), bensì per raccontarci attraverso le storie di due persone l'evoluzione della condizione omosessuale in Svezia dal dopoguerra ad oggi. Ovviamente, scegliendo e mettendo a confronto due persone di età molto diverse, la sua narrazione copre un arco di anni piuttosto ampio.

Anche Samuel è stato giovane. Anche lui ha desiderato una storia d'amore vera, pura e grande, ed ha creduto di trovarla nella figura d'un marinaio conosciuto nella tarda adolescenza e frequentato per qualche anno. Poi, via via, le visite si sono diradate, e le speranze d'essere raggiunto un giorno da lui, o di poterlo raggiungere, sono svanite; sono rimasti giusto i francobolli delle sue lettere e cartoline, la consolazione assai magra delle poesie di Vilhelm Ekelund, e infine la vita conformista del piccolo paese.

Dal quale Samuel non ha trovato il coraggio di fuggire, e nel quale sprofonda a poco a poco nella depressione che farà di lui un tipo taciturno, isolato, senza gioie nella vita a parte le sue passioni (la storia, l'entomologia, la letteratura, la filatelia... e ad un certo punto l'amicizia più fraterna che paterna per Mattias).

Nel piccolo Mattias, Samuel vede la possibilità d'un riscatto per interposta persona. A lui racconta a poco a poco i brani della sua vita, le sue speranze sia pure deluse, i pochi momenti di gioia che ha gustato, incoraggiandolo e sostenendolo.

Fino a che Mattias, cresciuto, prenderà il volo e si trasferirà nella grande città, dove potrà vivere, almeno lui, i desideri che per Samuel e la sua generazione erano solo stati sogni troppo belli per avverarsi.

E dove Mattias perderà a poco a poco i contatti con il sempre più anziano Samuel, che dopo tutto fa parte - al pari dei genitori - del mondo che si è lasciato alle spalle andandosene a vivere altrove la propria vita.

La morte e il funerale di Samuel saranno per Mattias, trent'anni dopo il loro primo incontro, l'occasione per tornare alla propria infanzia, alla propria famiglia, ma anche di mettere assieme i pezzi dei racconti ricevuti da Samuel da bambino e di riconsiderarli con la visione e la comprensione dell'adulto. E con l'aggiunta di un importante messaggio chiarificatore, nascosto molti anni prima in un "posto segreto", destinato ad essere consultato solo postumo.

***

Ne Il collezionista di francobolli il confronto tra le due generazioni è perfettamente riuscito, non è mai "didattico", non sa mai di "scritto a tesi".

Lindquist racconta innanzi tutto una storia, quella di un'amicizia fra due esseri umani che per qualche anno si sono scoperte "spiriti affini" al di là della differenza d'età.

E la racconta bene, con tono delicato, sereno, con il piacere del raccontare che riesce a trasformarsi in piacere di leggerlo.



La narrazione è parca in personaggi (fondamentalmente, i due protagonisti e le rispettive madri, e poco altro) ma ricca di spunti.

Dopo tutto, lo stesso Mattias che torna per ricordare è ormai un uomo ultraquarantenne alla prese con gli anni che passano, e che tornando alla realtà della propria infanzia ha l'occasione per passare in rassegna i sogni che si sono trasformati in realtà o in chimere.

Nel giro di poche righe il bambino alle prese con un adulto diventa insomma un adulto alle prese con la memoria di un altro adulto, di un quasi coetaneo, e delle sue speranze e delle sue scelte forse obbligate, nelle quali è obbligato a specchiarsi.

Due realtà adulte vengono così messe a confronto, chiarendone il senso, come nell'età infantile non era ovviamente stato possibile fare.

Infine, più di una scena del libro è soffusa di una delicata poesia, come ad esempio quella, rievocata più e più volte, del primo rapporto sessuale fra Samuel e il suo marinaio, vicino a uno stagno da cui provengono cangianti libellule. Una cena che per la sua poeticità rimane impressa.

Considero questo romanzo un frutto maturo della narrativa gay recente.

Se vi piacciono le storie non scontate e non banali, ben scritte e ben raccontate, con un tocco di poesia e con quel pizzico di amaro che la descrizione della vita vissuta porta con sé, questo libro fa per voi.

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