recensione diGiovanni Dall'Orto
Il Segreto. Favola per adolescenti sull'importanza del coming out.
Favola per adolescenti (un poco dolciastra) sul coming out di un sedicenne orfano che abita con una nonna "svitata" e s'innamora di un coetaneo, anch'egli omosessuale che non si accetta.
Quando il protagonista subisce un pestaggio, durante la degenza delira e racconta in presenza della nonna il passato, e riesce a farsi accettare de lei. E scopre così che "dirlo" è essenziale.
Quando dico che si tratta di una "favola" non sto parlando in senso metaforico: si tratta in senso letterale di una produzione letteraria per un pubblico di preadolescenti e adolescenti. Da questo punto di vista, e letta con quest'ottica, si tratta di un'operazione culturale del tutto anomala e isolata, e per questo apprezzabile, nel panorama italiano, anche se passata in sordina.
Questo che è un pregio se si pensa al pubblico di riferimento dell'editore, diventa però - prevedibilmente - un handicap agli occhi di un lettore adulto.
C'è infatti dentro tutto il ciarpame (orfanelli, ragazze madri, amori impossibili, artisti maledetti, maltrattamenti da parte dei genitori cattivi) che certo piacerà a un adolescente omosessuale presuicidale in vena d'autocommiserazione. Quanto a me, ho letto Le due orfanelle e Incompreso da bambino e mi è bastato.
Ma ovviamente riconosco che io non sono un adolescente omosessuale presuicidale...
Per questi motivi a me il libro non è piaciuto più di tanto, però nel suo genere è bello ed ha un pubblico a cui può essere consigliato a cuor leggero.