recensione diGiovanni Dall'Orto
Uomini. Una prosa poetica per un... camionista
Contrariamente a quanto promette per ragioni di cassetta il sottotitolo ("Romanzo anonimo") questo non è un romanzo, bensì la raccolta di una sessantina di poesie in prosa.
Il libro canta le presenze e le assenze di un amato, camionista del Sud, fra dichiarazioni d'amore, fughe, ritorni, rapporti sessuali e voglie di fuggire.
Spesso ellittiche, queste prose poetiche sono abbastanza gradevoli ed hanno anche aforismi ed immagini poetiche ben riuscite, che in parte riscattano l'eccessiva ripetitività delle situazioni.
"Penso alla fatica della foglia in primavera. Tutto è imprigionato. Acqua nelle pozze. La luce che non cambia. L'ora immobile. Io ai tuoi piedi. Tu da qualche parte di me. Il nastro della spiaggia lungo che cade, incredibile. Se sei un serpente sono un serpente. Ti amo così. Non so più cosa amo. Ci sei solo tu. Incapace di non sorridere se incrociamo gli occhi, per riconoscerci ancora" (pp. 95-96).