recensione diGiovanni Dall'Orto
Oscar Wilde [1987]. Gradevole biografia, ben scritta, anche se priva di novità.
Cosa c'è di sbagliato in un libro che su un argomento contiene una sintesi del meglio di quanto è stato edito prima della sua pubblicazione?
Nulla. Se non il fatto che questo libro non conterrà niente che non sia stato già detto altrove.
È il caso di questa biografia di Oscar Wilde. Che è completa, documentata, obiettiva, e ben scritta (a parte la fastidiosa tendenza a sbagliare i nomi di persona).
Ma è anche la quinta o sesta opera del genere ad apparire in lingua italiana in un quarto di secolo. Ed essendo ormai fuori commercio, non ha nemmeno il vantaggio della maggiore reperibilità rispetto alle altre opere del genere.
Mettiamola allora così.
Sulla biografia di Oscar Wilde in quanto tale, l'opera migliore resta ancora quella di Philippe Jullian, Oscar Wilde.
Sul processo, l'opera più completa è quella di H. Montgomery Hyde, L'angelo sofisticato.
Per le lettere, e gli anni successivi al processo, l'amplissima antologia curata da Masolino D'Amico, Vita di Oscar Wilde attraverso le lettere.
Per il rapporto con Douglas, è più dettagliato Il garofano blu di Alberto Cioni.
E così via.
Come regola generale, le monografie risultano tutte, prese singolarmente, superiori alle sezioni del presente libro dedicate a un preciso aspetto della vita e dell'opera di Wilde.
Il vantaggio di quest'opera rispetto alle sue concorrenti, invece, resta proprio quello d'essere una sintesi delle opere precedenti, di lettura gradevole, compilata con professionalità e senza pruderie, e che consente di avere il meglio di sei o sette opere in un solo volume.
Nulla di veramente nuovo nel pacco, insomma... ma la confezione è piacevole.