recensione diGiovanni Dall'Orto
Estate a Sodoma [1966].
Curioso romanzo, traduzione di uno dei primi libri statunitensi (del 1964) scritti esplicitamente per un mercato omosessuale.
La scrittura è dozzinale, e la narrazione alterna castissime descrizioni erotiche a considerazioni denigratorie sulla realtà gay d'obbligo in quel periodo (il protagonista è dentro di sé omosessuale perché aveva una madre - peraltro lesbica - troppo castrante, e via con luoghi comuni simili).
La vicenda descrive un giovane bello come un dio, che va in vacanza, a trovare la fidanzata, in una località infestata da omosessuali, che inizieranno a contenderselo e a sedurlo.
Purtroppo qui il mondo omosessuale è un tutt'uno col mondo della prostituzione, della droga, del ricatto, della delinquenza comune, perciò il giovane eroe si troverà presto in mano di disgustosi ricattatori senza scrupoli, e verrà salvato solo dall'amore di un altro giovane.
Amore che peraltro non durerà un secondo in più del tempo necessario per portarsi a letto il protagonista!
Partendo, il giovane porterà via con sé la consapevolezza che dentro di lui...
Mi è stato detto che al momento della pubblicazione in Italia questo innocuo romanzetto suscitò un tale scandalo da costringere l'editore a chiudere.