recensione diGiovanni Dall'Orto
Lampada del sesso, La [1961]. Se tutti fossero obbligati a mostrare il loro desiderio...
Romanzo di fantascienza o per meglio dire di satira sociale a connotazione fantascientifica (riedito anche da Rizzoli, Milano ("Bur" n. 262) nel 1978, e nei "Classici di Urania" n. 244 (Mondadori, Milano 1997) col titolo di La lampada dell'amore. Ne ho usato l'edizione Rizzoli).
Allo scopo di migliorare i rapporti sociali favorendo la sincerità nell'interazione quotidiana, in Inghilterra viene inventato e reso obbligatorio un segnalatore di desiderio sessuale.
La decisione suscita ovviamente reazioni sfavorevoli: e fra gli oppositori ci sono proprio coloro che verrebbero costretti ad un coming out non desiderato, come le persone omosessuali: la lesbica Jean (incontrata dal protagonista a casa di Donald, anch'egli omosessuale), l'amante di Jean (Andreine), e un anonimo omosessuale amico di Donald (cfr. le pp. 145-158).
Il testo oggi ha perso molto del suo mordente, ma si ricordi che fu scritto prima della rivoluzione sessuale, quando la società inglese si stava rendendo conto del fatto che il mantenimento ad oltranza dell'ipocrisia sociale in materia di sesso era impossibile.
Il romanzo di Aldiss si basava tutto sulla domanda: "cosa succederebbe se i nostri desideri sessuali non fossero tenuti nascosti dalle convenzioni sociali? Saremmo tutti più liberi o no?".
La reazione dei personaggi omosessuali del romanzo è una delle risposte al quesito. Nel 1961 l'omosessualità maschile in Inghilterra era un reato (e tale sarebbe rimasta fino al 1967) e che per questa ragione scoppiava uno scandalo dietro l'altro. Per gli omosessuali, una maggiore sincerità sociale, sarebbe stata effettivamente un outing, e non un coming out.
Per fortuna nel frattempo il mondo si è evoluto perfino più di quanto potesse immaginare l'utopia "fantascientifica" di Aldiss...