recensione diGiovanni Dall'Orto
Lontano da casa [1981]. Gli omosessuali, che narcisisti!
Si veda alle pp. 121-135 il curioso racconto: "Eco".
Da un'antica registrazione magnetica (!) di personalità, alcuni uomini del futuro ricostruiscono una persona del nostro tempo, dotando della stessa memoria/personalità due corpi (maschile e femminile), che diventano amanti.
Non sfugga lo sbadato scambio di battute a p. 128: la donna afferma di non essere lesbica perché le donne non l'attraggono, e "sa" che neanche l'uomo ne è attratto.
L'intero racconto è dunque un esercizio, una volta tanto raffinato e non volgare, sulla tesi del "narcisismo" e sulla ricerca del "doppio" da parte dell'omosessuale.
Una volta che trova un altro se stesso in versione femminile, infatti, anche l'uomo ex-gay è attratto dall'eterosessualità.
Non è condivisibile la tesi centrale di questo racconto, ma va ammesso il fatto il paradosso su cui esso si basa è sviluppato ottimamente.