recensione diGiovanni Dall'Orto
Erede di Hastur, L' [1975]. Quando si svegliano insieme sensi e superpoteri.
Ottimo romanzo di fantasy, appartenente al ciclo di Darkover di Marion Zimmler Bradley.
[Per informazioni generali sul ciclo si veda quanto detto parlando di Naufragio sul pianeta Darkover].
A mio parere, per quanto che riguarda l'ottica gay, questo è il romanzo migliore del ciclo.
Fra le varie, intricate vicende, appare anche quella del nobile Dyen (appassionato cacciatore di ragazzi) che insidia la virtù dell'adolescente Danilo.
Danilo, per aver rifiutato le avances di Dyen, si vedrà esposto alla sua vendetta, ma grazie agli sforzi del suo amico Regis sarà riabilitato.
Ciò gli rivelerà che quanto esiste fra lui e Regis non è solo amicizia, ma amore e desiderio reciproco, e i due diverranno amanti.
L'autrice gioca in modo esplicito sul parallelo risveglio (in questo caso anche metaforico) dei poteri paranormali nei due adolescenti, e il risveglio della loro omosessualità.
Nella società di questo mondo l'omosessualità non è colpita dal pesante stigma della tradizione cristiana: infatti la nuova religione semipagana che è fiorita su Darkover è tollerante (ma sulle montagne esistono ancora monasteri cristiani, che sono severi sul tema come già i loro avi mille anni prima).
Un romanzo che riesce a descrivere in modo delicato e onesto la nascita d'un amore e la scoperta di se stessi dei due ragazzi. Consigliato.
Quest'opera ha un séguito in L'esilio di Sharra, dove riappaiono, fra gli altri, anche i tre personaggi gay di questo episodio.