recensione diGiovanni Dall'Orto
Naufragio sul pianeta Darkover [1972]. L'inizio della saga di Darkover.
Romanzo di fantascienza.
Questo è il prequel del ciclo di Darkover di Marion Zimmler Bradley, che comprende quasi quaranta opere (se si contano anche i racconti brevi) scritte nel corso di altrettanti anni.
Femminista, anticlericale, Bradley fu anche una (precocissima) militante lesbica, collaborò con le "Daughters of Bilitis" (il primo movimento lesbico negli Usa), e fra le altre cose (pochissimi lo sanno!) scrisse nel 1960 assieme a Barbara Grier una bibliografia sul lesbismo in letteratura.
Ma al tempo stesso visse un intenso e sincero desiderio di avere figli, ed accettò la trafila che la società dell'epoca imponeva allora a una donna che ne voleva: matrimonio e tutto il resto. Si sposò (e divorziò) due volte, una delle quali con un gay, ed ebbe tre figli biologici e diversi altri adottivi.
Questa sua condizione umana si rispecchia nei suoi romanzi, che vedono spesso donne combattute e lacerate fra due desideri inconciliabiali, come libertà e realizzazione personale da un lato e amore per i figli, con le rinunce alla libertà che esso comporta, dall'altra.
Il suo ciclo più famoso è questo del pianeta Darkover, che su premesse fantascientifiche "tradizionali" innesta uno sviluppo fantasy del tutto originale.
I terrestri naufragati su un pianeta al di fuori di tutte le rotte, infatti, scoprono che in alcuni di loro certe pietre (le pietre "matrici") focalizzano un "laran" (dono) conferendo super-poteri parapsichichi (come per esempio la telepatia).
Coloro che scoprono di avere il laran si costituiscono allora in aristocrazia dominante e danno vita a una società semifeudale, a bassa tecnologia. Che l'autrice esamina nel periodo in cui, mille anni dopo il naufragio, il pianeta viene scoperto dalle astronavi umane, e si ha lo scontro fra due culture e due civiltà diversissime.
Questa la cornice. Nella quale le Bradley inserisce spessissimo e volentieri storie e realtà omosessuali.
In questo stesso volume il tema appare alle pp.:
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111-114: l'equipaggio della nave spaziale naufragata sul pianeta Darkover subisce l'effetto di pollini allucinogeni che scatenano gli impulsi più repressi. Uomini e donne si danno ad orge etero ed omosessuali (ma anche ad omicidi e suicidi);
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117: il sacerdote Padre Valentine, tornato parzialmente in sé dopo un'orgia omosessuale, uccide tutti i "complici" dell'atto;
- 162-163: Valentine, che per l'omicidio ha rinunciato al sacerdozio, si chiede se avendo avuto un'etica sessuale meno repressiva avrebbe evitato gli omicidii:
"Comincio a rendermi conto del fatto che ciò che davvero non riuscivo ad affrontare non era solo la consapevolezza che (sic), nella follia, avevo fatto cose proibite con altri uomini.
Era il fatto di sapere che le avevo fatte volentieri e di buon grado, e che sempre, ogni volta che avrei visto quegli uomini, mi sarei ricordato del tempo in cui i nostri cervelli erano completamente aperti l'uno all'altro" (p. 163).
Come inizio del ciclo, non è male, eh?
Nota: questo romanzo viene attualmente riedito con titolo lievemente diverso: Naufragio sulla terra di Darkover.