recensione diGiovanni Dall'Orto
Amazzoni, Le [1959]. Un romanzo con tema lesbico censurato nella traduzione italiana.
La censura, che per decenni ha afflitto i romanzi editi su "Urania", e l'editoria italiana in genere, ci ha consegnato con questa traduzione un monito sulla stupidità dei bigotti.
La ragion d'essere di questa narrazione sta nell'incontro/scontro fra le donne di un pianeta evolutosi da un naufragio, rimaste senza maschi e costrette quindi a riprodursi per partenogenesi, e un astronauta terrestre, inequivocabilmente maschio, che le riscopre.
A quanto ho letto sulle recensioni straniere (ma chi sa l'inglese troverà online anche il testo dei primi 5 dei 20 capitoli di questo romanzo), l'eroe, con uno sforzo ammirevole (grazie a fatiche notturne che non stentiamo a immaginare erculee), dimostra alle diffidenti signorine di essere davvero un maschio di homo sapiens e non un mostruoso alieno da eliminare quanto prima (come qualcuna, saggiamente, vorrebbe fare)... e fa sparire il lesbismo dal pianeta.
Ma di tutto ciò, nessuna traccia nella traduzione: più che un "mondo senza maschi", questo è un "mondo senza sesso"... come i censori cattolici desideravano che fosse l'Italia nel 1960.
Si noti che in anni successivi il topos letterario fantascientifico (tutto maschile) del "mondo senza maschi" (un postaccio, abitato da lesbiche selvagge!) avrebbe avuto comunque una diretta e polemica risposta sotto la penna di autrici come Joanna Russ (che la trovava un'ottima idea!) o Marion Zimmer Bradley, per citare solo due nomi fra i tanti.
(Nota: il titolo originale contiene un gioco di parole fra "pianeta vergine" e "pianeta delle vergini").