recensione diGiovanni Dall'Orto
Mercenario [1984]. Un futuro che ha tutti i difetti del presente, e pure qualcuno in più!
Nell'orrendo mondo di questo romanzo di fantascienza militarista e criptofascista la vita, fra seicento anni, non sarà affatto cambiata e tanto meno migliorata: gli anglosassoni domineranno tirannicamente l'universo e opprimeranno ancora gli ispanici, i bianchi opprimeranno i negri, i ricchi i poveri, gli uomini le donne, gli eterosessuali gli omosessuali...
È un romanzo degno figlio dell'epoca del "riflusso", per la quale l'ingiustizia è inevitabile ed eterna e nulla può cambiare; nell'esercito qui descritto vigono le stesse regole di quello statunitense degli anni Novanta; anzi gli omosessuali vengono snidati obbligando i soldati a servirsi di un apposito bordello eterosessuale, ed espulsi (pp. 43-46), "per ragioni storiche e pratiche" non meglio specificate.
Altri cenni alle pp. 64 (esperienze virtuali transessuali) e 196.