recensione diGiovanni Dall'Orto
Politica del corpo, La [1976]. Antologia dalla rivista "Fuori!"
Antologia, curata da Angelo Pezzana, di articoli dai primissimi numeri (1971-1974) di "Fuori!", la prima rivista italiana legata all'omonimo movimento di liberazione gay degli anni Settanta.
È straordinario l'entusiasmo che trasuda da tutti gli interventi, generato un po' dall'euforia di essere finalmente riusciti ad abbattere la barriera che aveva fatto fallire fin lì tutti i tentativi di creare un movimento omosessuale nella cattolicissima Italia, e un po' dalla generosa illusione secondo cui la condizione omosessuale stava per cambiare in modo "rivoluzionario" entro pochi anni.
Il passare del tempo avrebbe imposto una maggiore quanto sana prudenza, ma avrebbe anche spento molti entusiasmi, che oggi non ci farebbero per niente male...
Insomma, quest'antologia restituisce "dall'interno" il clima di un momento unico e irripetibile.
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Il libro inizia con una breve storia della nascita del movimento gay italiano, e propone una serie di interventi teorici, mirati principalmente al primo obiettivo del neonato movimento: la sinistra marxista rivoluzionaria (e maschilista e omofoba).
A questo tema è dedicato un intero capitolo, il quarto ("La sinistra e l'omosessualità", pp. 91-100). Per i più giovani aggiungo che la vignetta in copertina è una provocatoria caricatura di Marx ed Engels che si tengono allusivamente per mano...
Altro bersaglio polemico, nel capitolo 2 (pp. 61-77), è la psicoanalisi, molto ascoltata allora, che liquidava l'omosessualità come perversione da curare. E non solo la psicoanalisi ufficiale, ma anche quella "di sinistra", di gran moda allora, come quella di Wilhelm Reich (è qui riedito il celebre attacco Contro Reich di Angelo Pezzana, pp. 73-77).
Due degli interventi di questo capitolo, uno dei quali a firma Domenico Tallone, raccontano della contestazione del neonato Fuori! al Convegno di sessuologia di Sanremo del 1972, atto di nascita del movimento gay in Italia.
Il sesto capitolo (pp. 129-153) è dedicato alla formazione dei collettivi gay e alla loro pratica; uno di essi, per il collettivo di Milano (che entro breve si sarebbe trasformato in COM), è firmato da Corrado Levi; un altro, teorico, da Fernanda Pivano, "compagna di viaggio" del primissimo movimento gay.
Il cap. 7, dedicato a "Lesbismo e femminismo" (pp. 153-177) ha le firme di Mariasilvia Spolato, Stefania Sala, Anna Siciliano. Segnalo Femminismo e omosessualità maschile (pp. 167-176), di Stefania Sala, sullo scontro fra le esigenze di liberazione delle donne lesbiche e la fallocrazia del mondo omosessuale maschile.
Il cap. 9, infine, raccoglie il punto di vista di un'altra "compagna di strada" eterosessuale, Myriam Cristallo, che avrebbe poi raccontato e riflettuto di questa esperienza in un libro.
Fra gli altri interventi segnalo infine:
- Spacca-Napoli e buca-culi (pp. 50-61), di Enzo Moscato (che negli anni successivi sarebbe diventato celebre per i suoi spettacoli), una bella analisi dei ruoli tradizionali omosessuali (e dei loro seri limiti) nella Napoli popolare;
- Anche dall'ombelico in su, di Francis Padovani, denuncia della povertà dei rapporti solo sessuali consumati senza neppure conoscersi;
- E a scuola? di Alfredo Cohen (pp. 117-121);
- Travestirsi e fare la rivoluzione, di Monica Galdino Giansanti (pp. 177-187), testimonianza di un travestito, prostituto, non transessuale.
Il resto del libro è dedicato a interventi teorici, oggi di interesse più che altro storico.