recensione diGiovanni Dall'Orto
Rapporto contro la normalità [1971]. Quando gli omosessuali si ribellarono.
Documento/manifesto/provocazione di un gruppo omosessuale francese di estrema sinistra.
Pone la questione omosessuale in termini provocatori ed orgogliosi: non più fare accettare l'omosessuale dalla società, ma costruire una società giusta in cui l'omosessualità non sia un problema per nessuno.
Racconta anche in dettaglio la nascita del movimento gay francese, che per l'Italia di allora fu un'ispirazione più importante di quello Usa, dato che all'epoca i viaggi oltreatlantico erano costosissimi, l'inglese era ancora meno conosciuto del francese, e la censura postale ostacolava esplicitamente la circolazione di testi a tematica omosessuale.
Benché decisamente datato (specie in certi noiosissimi interventi teorici), si legge ancora con interesse per le spiritose provocazioni di cui è costellato e per l'acume di certe analisi.
Tuttora valida è comunque la contestazione di quella psichiatria e psicoanalisi che tratta l'omosessualità come "malattia".
Anche qui, come nel testo quasi coevo di Altman, parte dello spazio è dedicata a combattere l'ostilità della sinistra rivoluzionaria marxista, nel cui seno era nato il movimento gay.
Un intero capitolo (su posizioni altrettanto rivoluzionarie) è dedicato al lesbismo, ed un altro ancora ai minorenni omosessuali, discriminati allora dalla legge che stabiliva un'età del consenso più alta per loro che per i coetanei eterosessuali.
Completano l'opera diverse esperienze personali, all'epoca preziosissime perché rarissime, e un documento del neonato F.u.o.r.i.! italiano.
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Nota: questo testo è stato rimesso in commercio (immagino dopo un sequestro giudiziario per "oscenità": all'epoca accadeva spesso) senza alcuna modifica, se non la copertina, che riportava un nuovo titolo, meno "scandaloso": Il problema dei diversi.
Si noti qui il cambio drastico di prospettiva: gli omosessuali, da accusatori del concetto di "normalità", tornavano ad essere solo un "problema".