recensione diGiovanni Dall'Orto
Omosessuale, oppressione e liberazione [1971].
Descrizione delle aspirazioni del movimento gay nei Paesi anglosassoni subito dopo la sua nascita (nel 1969). Acuta nelle analisi e indispensabile dal punto di vista storico, merita ancora di essere letta, nonostante gli anni.
Altman descrive qui il movimento gay, spiega le ragioni della sua nascita, elenca le sue rivendicazioni.
Descrive specialmente la nascita a New York del Gay Liberation Front e della sua emanazione, la Gay Activist Alliance, a cui si ispirarono i gruppi che nacquero in breve in molte città, statunitensi e non.
Il bersaglio dell'opera è duplice: da un lato la società repressiva, dall'altro la sinistra rivoluzionaria marxista nel cui àmbito il movimento gay era appena nato, e che era tutto fuorché entusiasta di tale "ultimo nato".
Oggi si tende a ignorare il fatto che la prima parte della lotta del movimento gay avvenne per buona parte contro la sinistra, per acquisire quel diritto di cittadinanza che oggi le si dà per scontato; questo libro è un ottimo documento di quella prima fase.
Trattandosi di un testo statunitense, propone un'alleanza dei gay sia col movimento dei neri, sia con quello delle donne (le pagine espressamente destinate alle donne lesbiche sono però poche, ma ciò faceva parte della "correttezza politica" dell'epoca, che rivendicava alle donne sole, in prima persona, la discussione del loro destino. Altman descrive comunque la difficoltà, da parte delle donne lesbiche, a farsi accettare dal movimento femminista di allora).
Buona parte del testo è dedicata a esaminare e mettere a nudo i meccanismi perfidamente sottili attraverso cui si esercitava l'oppressione degli omosessuali (inclusa la "tolleranza"), "l'ideologia dell'oppressione", "il senso di colpa e l'oppressione interiorizzata", "la funzione dell'oppressione", attraverso famiglia, religione, ideologia...
Inoltre l'autore, australiano, era docente di letteratura negli Usa, e ci offre quindi, sparso per tutto il saggio, anche un esame dell'immagine dell'omosessuale nella letteratura anglosassone negli anni precedenti Stonewall, interessante non solo per l'elenco dei titoli in sé quanto per l'ottica dell'esame stesso, significativa di un momento storico e di una prospettiva molto particolari.
Fra gli autori esaminati, John Rechy, Gore Vidal, Christopher Isherwood, Norman Mailer, Allen Ginsberg...
Interessante è il continuo passaggio dai personaggi del romanzo ai momenti della vita omosessuale, cosa che mostra quantoci romanzi fossero all'epoca un importante veicolo (e per chi abitava in certi contesti, addirittura l'unico) di quelle informazioni sulla realtà omosessuale che i mass-media censuravano.
Presente anche un breve excursus sulla canzonetta, e una critica dei "guru" della controcultura di quegli anni.
Insomma, un testo affascinante sia per la dimensione storica che restituisce, sia per le cose che dice.