recensione diGiovanni Dall'Orto
Mille e una galassia
Antologia di fantascienza, con qualche scarso e sparso riferimento al tema omosessuale.
Nel racconto "L'ultima cena" di Brian Stableford, pp. 106-125, a p. 113 appare un breve discorso ironico sul motivo per cui in buona parte stilisti e cuochi sono gay: "La massima ambizione del maschio della specie è sempre stata quella di ricoltivare tutta l'effeminatezza consentita dal testosterone"; è la provocatoria tesi di una protagonista.
"Oracolo" di Greg Egan (pp. 167-229) è un racconto di "storia alternativa" nel quale appare un personaggio che ha le stesse caratteristiche del matematico Alan Turing, considerato il "padre" del computer.
In questo universo parallelo Turing non si suicida dopo esser stato condannato per omosessualità, come nel nostro universo, ma (pp. 171-173) viene semplicemente ricattato e reclutato dai servizi segreti in cambio dell'insabbiamento del suo processo. La storia prosegue poi senza implicare ulteriormente l'omosessualità.
Al solito, Egan predilige la "hard-boiled SF", con concetti scientifici veri manipolati a fini speculativi.
Infine,il racconto di Ted Chiang, "Settantadue lettere" (pp. 268-328) è ambientato in un mondo in cui la magia è una scienza, e le teorie scientifiche aristoteliche, e in genere precedenti al Seicento, sono vere. Qui uno scienziato scopre una formula che permette di animare l'ovulo femminile senza l'intervento dello sperma maschile. Col rischio (pp. 303-304) che donne "che manifestavano inversione sessuale (...) avrebbero potuto fondare una specie che si sarebbe riprodotta per partenogenesi".
Molto divertente, ma si gusta meglio se si conosce almeno un poco la storia della scienza antica.