recensione diGiovanni Dall'Orto
Hotel d'Alsace
Tre dissertazioni a ruota libera su scrittori, due dei quali, Wilde e Gide, omosessuali.
Nel primo dei tre saggi, su Wilde, l'autore è fastidiosamente preoccupato di prendere le distanze dall'omosessualità, su cui protesta con eccessiva e non richiesta frequenza la sua ignoranza, che peraltro c'è davvero.
Perché una persona che ignora anche l'abc della realtà gay del XX secolo decida di scrivere su uno scandalo omosessuale è per me un mistero.
Non che manchino le osservazioni azzeccate, per lo meno dal punto di vista della critica letteraria; il punto è che l'approccio di Brandys all'omosessualità è del tutto morboso.
Quanto al secondo saggio, vi troviamo considerazioni biografiche e letterarie su Gide, in forma di appunti sparsi, visti attraverso il diario che Marie van Rysselberghe tenne su Gide.