recensione diGiovanni Dall'Orto
Uomini col triangolo rosa, Gli. Autobiografia di un gay scampato ai lager
Romanzo in forma d'autobiografia (ma in realtà steso da un giornalista, sulla base d'interviste registrate) che racconta la vicenda di un omosessuale rinchiuso in un lager per colpa della sua omosessualità.
Di grandissimo impatto emotivo, resta scolpito nella memoria del lettore, che viene catturato dalle vicissitudini del protagonista, che si salva solo perché riesce a diventare "kapò".
L'autore ha basato il romanzo su una scrupolosa ricostruzione storica, e la narrazione d'un omosessuale austriaco sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti: tutto quello che racconta il libro è (purtroppo) autentico.
L'importanza di questo testo si comprende facilmente pensando che questo documento è il primo, e per molti anni fu anche l'unico, a narrare la vicenda dei "triangoli rosa" dall'interno.
Raccomandato.
Completa l'opera un saggio di Giovanni Dall'Orto sugli omosessuali italiani e il fascismo: "In difesa della razza", pp. 161-184.
Nota: Devo qui correggere il dubbio sulla reale esistenza di un anonimo internato intervistato, che esprimevo nell'introduzione a questo libro: l'intervistato esisteva davvero, e dopo la sua morte ne è stato anche reso noto il nome: Josef Kohout (1917-1994).
Online sono disponibili anche estratti da questo libro (anche in italiano), ad esempio qui e qui.