recensione diGiovanni Dall'Orto
Cosmicomiche orgasmiche [2002]. Fantascienza, umorismo e sesso.
Il sottotitolo (Le avventure di Zzzttp, supereroe del sesso) spiega da solo di cosa parli questo libretto.
A metà fra racconto di fantascienza e racconto erotico, la narrazione vede prevalere nettamente il secondo aspetto rispetto al primo.
La discesa sulla Terra di Zzzttp, un medusoide alieno del servizio segreto interstellare, che entra nella mente d'un terrestre per salvare la razza umana da un imminente golpe mondiale del clero sessuofobo ed omofobo, si rivela in effetti un pretesto per parlar di sesso.
La possessione aliena è infatti per l'autore più che altro un comodo mezzo per saltare da una mente all'altra ed osservare le esperienze dei possessori dei corpi invasati, per apprendere notizie preziose. E dato che Zzzttp ha iniziato con un possessore omosessuale alquanto... disinibito, e ci ha provato fin troppo gusto, tende a ripetere un po' troppo le esperienze vissute dal possessore del corpo (con uno sconosciuto in spiaggia. Con un predicatore evangelico. Con un atletico "poeta". Con...), col rischio di perdere di vista la sua missione.
Ma niente paura, in extremis il nostro alieno salverà la situazione, sfruttando abilmente i gusti zoofili d'un alto prelato vaticano, scatenando in mondovisione una vera orgia fra gli esponenti del fior fiore del clericalismo omofobo mondiale. Il loro piano è così sventato, e Zzzttp può tornare all'uomo di cui si è nel frattempo innamorato, Jimmy.
Purtroppo però nel trambusto, da brava medusa abituata a riprodursi in questo modo, Zzzttp ha provocato una separazione in due del corpo originale, che ora è duplicato.
Chi dei due avrà Jimmy?
Zzzttp gli offre amore, coccole, sospiri, adorazione, baci, tenerezze infinite. Il rivale dice solo: "Jimmy, io sono quello che ti ha legato stretto. Scegli tu" (p. 105).
Superfluo dire chi scelga Jimmy.
Deluso, Zzzttp chiede "Non ho capito nulla degli umani, vero?"-
"Vero" (p. 106).
Questo dettaglio mostra il tono complessivo di questo raccontino: scanzonato, ironico ed autoironico, fin quasi ad essere una satira dei racconti erotici.
Si perdona solo per questo all'autore lo stravolgimento del genere fantascientifico, da lui demolito e preso in giro al punto che ne resta in piedi giusto qualche spunto.
Ma ad esser sinceri, nemmeno il genere erotico ne esce molto bene. Ad esempio, alle pp. 26-27 "Tiresia" si diverte a paragonare un rapporto sessuale a una poesia, con un fiorir di metafore e di termini astrusi che a mio parere suonano divertenti anche a chi non conosce la terminologia tecnica qui ostentata:
"All'altezza del mio stomaco, da una lanca ascosa dell'organismo, cominciai a sentire una saffica sensazione che non era di nausea, non di fame, non di duolo, un rantolo trocaico di calore che trasmutò in una fiammata interna, che trapassava il diaframma, saliva l’esofago, la trachea, e m'urlava fuori di bocca.
Rilasciai i denti dal capezzolo in fiamme, i miei muscoli anali si contrassero ad ogni ondata di sperma che mi fuoriusciva giambica e Virgilio faticò non poco a disincagliar la protasi dalle mie secche. Ma infine m'inondò di sperma che mi colò sul mento e giù al collo per due rivoletti opposti, che si fermarono in due piccole pozze sul materasso. Ero aureolato, circonfuso di spermatozoi.
"Sentito che rime?".
Come no. Gongolai. Ero ancora vivo, dopotutto!".
Io l'ho trovato divertente. Anche se poi a p. 27 il coltissimo "Tiresia" ha scritto "culate" per "culatte" e "rendermi conto che"...
Ma dopotutto questa non è la Divina commedia...