recensione diGiovanni Dall'Orto
Dandies. I "modaioli" dell'Ottocento
Monografia sulla figura del dandy vista attraverso citazioni di letterati francesi (!) dell'Ottocento, nonché considerazioni frammentarie ed aforismi vari sul fenomeno del dandismo.
Su questo fenomeno di costume, che ebbe rilevanti implicazioni omosessuali, l'autore è solo capace di fare qualche cenno quando si arriva al tema inevitabile dell'omosessualità, e con un tale tono disgustato da risultare offensivo per l'intelligenza del lettore.
A p. 130 Kempf parla del rifiuto degli "adescamenti" di "pederasti" da parte di Chauteaubriand e Rousseau; alle pp. 150-151 si limita "ad accennare a livello di cronaca" (sic) l'aspetto omosessuale del dandismo, mischiando alla rinfusa passioni maschili, amori omosessuali e calde amicizie maschili: del personaggio stendhaliano del principe Korasoff (Il rosso e il nero), e di Stendhal stesso (???), del personaggio "Samuel Cramer" di Baudelarie, di Fryderyk Chopin (che era probabilmente omosessuale, con Titus Woyciechovski) e di lord Byron (che era bisessuale).
Infine, spaventato dalla propria "audacia" l'autore conclude: "E non aggiungiamo altro".
Mio dio, che squallore intellettuale...