recensione diGiovanni Dall'Orto
Coppie assassine. Fra criminologia e cronaca nera
Lo strillo in copertina annuncia: "Uccidere in due per odio o per amore, per denaro o perversione".
Di solito sono diffidente verso i libri che insistono sui delitti di persone omosessuali, vista la lunga tradizione criminologica che sosteneva che tutte le persone omosessuali sono criminali. Non amo nemmeno la morbosità della cronaca nera, che spesso sconfina nel godimento pornografico per la sofferenza altrui.
Cinzia Tani ha però saputo lavorare in questo libro con mano leggera e senza morbosità sadiche, ricostruendo una serie di delitti celebri, dal 1752 al 1990 (in massima parte dal mondo anglosassone, essendo i suoi "casi" per lo più adattamenti di articoli criminologici statunitensi), raccontandoli e indagandoli come semplici casi di cronaca... per quanto nera. Apprezzabile è soprattutto il suo tentativo d'inserire ogni caso nel contesto storico e sociale del suo tempo, raccontando come reagì la legge e l'opinione pubblica.
Inoltre i criminali sono qui trattati tutti allo stesso modo, fossero eterosessuali od omosessuali: sono in primo luogo criminali, spesso sadici, anche se in alcuni casi fu un malinteso senso di "amore" a renderli complici dei/delle loro amanti assassini/e.
Per l'omosessualità si veda alle pp.:
31-33 [1819, Irlanda]: un servitore, Stephen Sullivan (1796-1820), aiuta il padrone John Scanlan (1796-1820), suo "fratello di latte" di cui è palesemente innamorato (e geloso) a sbarazzarsi della sua amante, incinta;
137-155 [1924, Chicago]: qui la coppia assassina, formata da Richard Loeb (1901-1936) e Nathan Leopold (1900-1971), è legata da un amore omosessuale, anche fisico. Il loro omicidio è un "atto gratuito" contro un quattordicenne, Bobby Franks, motivato da un confuso "superomismo" nicciano.
Bella la ricostruzione del processo, usato come cause célèbre (peraltro vinta) contro la pena di morte. Richard fu ucciso nel 1936 per, fu detto, tentato stupro contro un altro detenuto.
Nota: questo caso ha ispirato ben tre film: il celebre Nodo alla gola di Hitchcock [1948], Compulsion di Richard Fleischer [1959], e Swoon di Tom Kalin [1991].
176 [1932, Usa], la vicenda della coppia formata da "Bonnie & Clyde", resa celebre anche da libri, canzoni e adirittura un film.
Catturato dalla polizia, uno dei loro complici, il ragazzo William Daniel Jones, per salvarsi raccontò d'essere stato costretto a unirsi ai due con minacce di morte, e usato perfino come oggetto sessuale in rapporti a tre;
187-197 [1932, Le Mans]: qui abbiamo due sorelle, Christine Papin (1903-1937) e Léa Papin (1909-?), donne di servizio, legate da un amore incestuoso, che si vendicarono della loro insopportabile padrona e di sua figlia (che le avevano scoperte e minacciate) letteralmente massacrandole. Da questa vicenda è stato tratto nel 2000 anche un film, Les blessures assassines, che non tace il rapporto fra le due giovani.
L'accaduto fu comunque condito da una buona dose di pazzia, in senso clinico, al punto che Christine morì poco dopo in manicomio;
258-263 [1963, Glasgow]: Ian Brady (1938-viv.), neonazista, sadico e serial killer, prima d'uccidere le sue vittime (bambine e bambini) le stuprava, con l'aiuto della sua amante Myra Hindley (1942-2002).
Fra gli assassinati anche un giovane omosessuale, il diciassettenne Edward Evans (1948-1965), adescato in un luogo d'incontro gay e sodomizzato prima d'essere macellato.
Myra, dopo la condanna, tentò un'evasione con l'aiuto d'una guardia carceraria con cui aveva iniziato un rapporto lesbico (p. 264);
300-311 [1973, Amburgo]: un caso che sarebbe ridicolo se non fosse tragico. Marion Ihns, sposata, organizzò l'omicidio del marito, un fruttivendolo, per poter vivere con la sua amante, Judy Andersen. Esecutore materiale del delitto fu un prostituto omosessuale danese, Denny Pedersen, per denaro.
La complicità fra le due, che non confessarono nulla dopo l'arresto, si spezzò (portando infine alla confessione) solo quando in carcere una tradì l'altra, iniziando una nuova relazione lesbica (che la polizia aveva favorito, proprio a questo fine!);
345, 364-371 [1978, Usa], l'aspetto strano di questa coppia di serial killers, Gerald Gallego (1946-2002) e sua moglie Charlene Williams (1956-viv.) è che benché gli omicidi di ragazze adolescenti avvenissero per soddisfare il sadismo sessuale di Gerald, e nonostante Charlene fosse infatuata da lui al punto da essere sua zelante complice, Charlene aveva tendenze lesbiche. Cosa che le fu pesantemente rinfacciata dal marito al processo (in cui lei gli testimoniò contro), nel tentativo di screditarla.
Una vicenda squallida dalla prima all'ultima riga;
393-397 [1989, Beverly Hills] in questo caso l'omosessualità entra solo per il tentativo di due fratelli, Lyle Menendez (1968-viv.) ed Erik Menendez (1971-viv.) di ventidue e diciotto anni, di giustificare l'assassinio dei (ricchissimi e tiranni) genitori (spacciato per un'aggressione da parte di rapinatori) col rancore maturato per il fatto che il padre li aveva violentati entrambi fin dalla più tenera età.
Il giudice non ha creduto a questa "scusante" e li ha condannati all'ergastolo.