recensione diGiovanni Dall'Orto
Candido in Italia. Il movimento gay sfottuto da destra
Nel tentativo di dimostrare che, per colpa della comunistaglia imperante, viviamo nel peggiore dei mondi possibili, Mosca (1908-1983) riesuma il Candido di Voltaire e impone al povero Pangloss redivivo un "viaggio avventuroso e terribile fra banditi, ministri, finanzieri, femministe, gorilla, industriali, studenti, omosessuali, psicanalisti, popolo, scrittori, pittori, attori, giornalisti, registi e altri intellettuali in cerca di padrone" (così recita lo strillo in copertina).
Alle pp. 35-41 il povero Pangloss fa perciò un incontro traumatico: tre grotteschi energumeni, militanti omosessuali, lo sodomizzano brutalmente per punirlo di aver osato scrivere, undici anni prima, un libro contro l'omosessualità in cui saggiamente sosteneva che "essendo l'omosessualità, più ancora che una deviazione patologica, un vizio contro natura, la sua pratica va punita dalle leggi e condannata dalla morale" (p. 36).
Una volta arrestati, i tre militanti gay si dichiarano "prigionieri politici" (come facevano in quegli anni i terroristi delle Brigate Rosse & c.).
Da questo libro emerge che insomma, sono i poveri eterosessuali che osano dissentire, coloro che subiscono ogni giorno il peso intollerabile della violenza e dell'intolleranza dei razzisti e prepotenti omosessuali! Il movimento gay, infatti, è formato da "intellettuali decisi non sono a sentirsi "diversi", ma a spingere alla pratica dell'omosessualità la maggioranza dei cittadini in modo che a sentirsi "diversi" e a rimaner vittime di un grave complesso d'inferiorità fossero i normali" (p. 37).
Insomma, la solita lagna fascista per cui "ormai qui sono i normali a doversi sentire diversi!".
Una volta di più la destra, per giustificare le sue violenze contro il mondo gay, lo presenta come un mondo che aggredisce i normali, che poverini sono solo costretti a "difendersene". Quindi se gli etero picchiano i froci, si tratta solo di "difesa preventiva"...