recensione diGiovanni Dall'Orto
Due di loro - edizione originale [1971]
Si tratta d'un racconto fresco e brioso che mette in scena due coppie eterosessuali terribilmente ordinarie, senza aspirazioni o momenti di gloria.
O forse no, un momento c'è: durante una gita "due di loro", i ragazzi, avranno inaspettatamente un rapporto omosessuale, che esce dalla routine prefabbricata delle loro vite. Le quali proseguiranno lungo i binari prefissati (lavoro, matrimonio...) ma con un cambiamento: pur essendo "maschi", pur non essendo omosessuali (nooo!), i due amici, dopo il duplice matrimonio "qualche volta: si sa. Anzi, ogni volta. Avevano scoperto la tenerezza di un amore impossibile" (p. 55).
Splendida la descrizione del rapporto sessuale, erotica senza mai essere volgare:
"L'Aldo fremette e strinse a sua volta il corpo molle del Giuliano, lo toccò dappertutto, era molle e duro, aveva le cosce forti. Volle baciarlo sulla bocca. No, questo no, facciamo tutto ma questo, no. Aveva appena detto quel no che la sua bocca s'era avvicinata a quella di Aldo, e le sue labbra sfiorarono quelle del compagno, le premettero, Aldo aprì lievemente la bocca; si morsero, l'intesa, direbbe uno scrittore pornò-rosa, era dannatamente mirabile. Che corpi stretti e immobili. I corpi, il sogliola e il cilindro, nascosti nell'intrico, quasi inutili, se in quei momenti furono più importanti i baci..." (pp. 47-48).
E forse è utile ricordare che quando questa descrizione così esplicita e audace fu pubblicata, il movimento gay in Italia era ancora sul nascere...
Inasomma: un racconto raffinato, ironico, che "sorridendo graffia", e affascina il lettore.
Nota: un saggio monografico sulle opere a tema omosessuale di Santi appare ne L'eroe negato di Francesco Gnerre, alle pp. 189-212. Una mia intervista a Santi del 1985, che parla anche del presente libro, è in: La pagina strappata, Gruppo Abele, Torino 1987, pp. 49-65.