recensione diGiovanni Dall'Orto
Scende giù per Toledo, il femminiello napoletano...
Romanzo breve (o frammento di romanzo) ambientato fra i travestiti di Napoli ("Toledo" è una zona di questa città) e la descrizione delle loro vite, pur sapientemente umoristica, ha echi che ricordano il miglior Genet.
La vicenda presenta la Ricerca dell'Amore Assoluto dal punto di vista della protagonista, la napoletanissima femmenella Rosalinda Sprint, cacciata ahimè di casa quando aveva confessato d'essere "ricchione", che si prostituisce un po' per necessità, un po' per gusto. Un personaggio che può contare sulla secolare tolleranza napoletana verso i "femminelli", ben inserito nella vita del quartiere in cui vive e circondate di amiche/rivali, "femmenelle" anche loro, dai nomi altrettanto improbabili.
L'opera è un delirio camp gay incrociato con il gusto iperbarocco di Napoli: una miscela fatale da cui risulta una protagonista, e un mondo, esagerati in quanto travestiti, ed esagerati al cubo in quanto travestiti e per di più napoletani.
In mani poco esperte ne sarebbe uscito un pastrocchio razzista e omofobo. Viceversa, Patroni Griffi riesce a darci un ritratto al tempo stesso toccante e divertente di Rosalinda, mentre insegue amori impossibili per maschiacci mascalzoni napoletani che la usano ma la disprezzano (e la derubano pure).
"Divertente", perché in fondo le sciagure affettive di Rosalinda Sprint sono dovute (oltre che alla sua condizione di femmenella, quindi per definizione outsider dell'amore) anche alla sua mania di esagerare sempre: trovato infine un amante fisso che la vuole con sé, un inglese della base Nato di Napoli, è Rosalinda che manda all'aria tutto presentandosi come una star, laddove l'amante (sposato) le aveva raccomandato discrezione...
Insomma, una protagonista, un mondo, una città esagerati per un romanzo deliberatamente esageraaaato. E godibilissimo.
Un'analisi critica dell'omosessualità in Scende giù per Toledo si legge alle pp. 242-249 de L'eroe negato di Francesco Gnerre.