recensione diGiovanni Dall'Orto
Soldato nudo, Il. Scoprirsi gay durante il servizio militare
Un giovane dell'alta borghesia, Filippo, è catapultato nel mondo "vero" dal servizio militare. Fra lui e il commilitone Bruno (un virilissimo proletariaccio del Sud, un animale immorale che si prostituisce senza problemi ai ricchi froci) si crea un'amicizia sempre più forte, che infine esplode in... un pestaggio che Bruno provoca perché, ammette, "m'hanno detto che io te piaccio atté".
Le botte prendono quindi il posto dei baci, che Filippo non è capace né di chiedere né di concedere.
È la fine dall'amicizia, e l'inizio della coscienza di "qualcosa", qualcosa che fatica ad arrivare alla superficie.
Oggi un'opera di questo tipo sarebbe un romanzo "di coming out", ma nel 1961 non era facile farlo concludere col riconoscimento della propria omosessualità e il coming out vero e proprio.
E così il protagonista rimane a metà del guado, preda d'emozioni e turbamenti che non sa definire, ma che per i lettori dell'epoca, abituati per via della censura a badare alle minime sfumature e ai minimi segnali in codice, erano ben chiari, se non espliciti.
L'opera è stata riedita da Longanesi, Milano, nel 1972.
Nota: un saggio monografico sulle opere a tema omosessuale di Bona appare ne L'eroe negato di Francesco Gnerre, alle pp. 321-335.