recensione diGiovanni Dall'Orto
Giardini segreti, I
Il protagonista di questo delicato romanzo, Sergio, è un ragazzo omosessuale presentato attraverso gli occhi di tre persone: un prete che aveva cercato in tutti i modi di farlo cambiare, e che va in crisi quando intuisce di avergli solo fatto del male; una ragazza che gli era stata presentata con la speranza che se ne innamorasse; infine la madre di lui, che sola ne aveva accettato l'omosessualità, ma che dopo la sua morte resta prigioniera, ossessionata, dall'amore che gli portava.
Nonostante il cliché della madre edipica, più "logico" per i lettori del 1960 che per quelli odierni, si tratta di un'opera pioniera, decisamente ben scritta, che osò affrontare un tema che in quegli anni era ancora tabù, con grande sensibilità. Al punto da non essere affatto invecchiato, secondo il mio parere.
Ma anche secondo quello di chi lo ha ripubblicato nel 2000, col titolo L'amore guasta il mondo, sia pure in versione, secondo quanto promettono le note di copertina, riscritta.
A mio parere, un romanzo da riscoprire.
Nota: un saggio monografico sulle opere a tema omosessuale di Monicelli appare ne L'eroe negato di Francesco Gnerre, alle pp. 337-346.